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11 aprile 2021

ESTRATTI DEL 1547

IOHANNE ALOYSI CONFALONIERO
Il congiurato piacentino del PLAC
 
di Umberto Battini
 
Il 10 settembre 1547 il figlio del papa Paolo III cioè Pier Luigi Farnese duca di Parma e Piacenza è ucciso in una congiura nobiliare. Accade a Piacenza nel palazzo della cittadella (quello antico che ancora ne resta una parte perchè Palazzo Farnese non era ancora stato costruito come lo vedete oggi).
Congiurano i nobili piacentini Pallavicino, Landi, Anguissola e Confalonieri: PLAC così viene ricordato dagli storici già a quel tempo dalle iniziali dei loro cognomi ed il fattaccio avviene a tarda mattina.
Ovviamente era un fatto anche politico: i congiurati eran in accordo col Ferrante Gonzaga di Mantova e tramavano pro Carlo V (l'Imperatore dei Due Mondi).
Il ducato era quindi fino a quel momento Stato Pontificio e creato ad hoc dal papa Paolo III Farnese per il proprio figlio, insomma proprio una cosina da niente!
Buone notizie ricaviamo dal libro edito dalla Banca di Piacenza nel 2007 " Gli Atti del procedimento in morte di Pier luigi Farnese - Un'istruttoria non chiusa" a cura di Aldo G. Ricci.
Dagli originali preziosamente dati alle stampe in questo ottimo libro leggiamo alcuni stralci degli interrogatori dell'inchiesta pontificia che riguardano quindi anche il nostro Confalonieri che era feudatario abitante in Calendasco.
Testimonianza del 7 luglio 1549 rilasciata a Roma da due testimoni diretti:
"...et intrai in camera dove il duca fu morto et lì trovai il Zopo di Scipione e Loisi Confalonier, li quali facevano rompere li forzieri del duca cum una zappa che ei portava quando il duca andava a casa per spianar li fossi..." [libro citato pag. 111].
Testimonianza fatta a Roma il 20 maggio 1548:
"...quelli che l'avevano amazato e assasinato, tradito et robato erano stati ditto conte Agostino Lando et il conte Giovanni Anguisola et li signori Alexandro da Scipione et li fratelli et Alvise Confalonero, tutti cittadini piacentini e feudatari de la Chiesa e famigliari et stipendiari de sua eccellentia..." [libro citato pag. 98].
Nonostante il papa volesse i congiurati morti (lo disse chiaramente) si prese anche la briga di far da Papa (usando del suo potere)  un "breve" datato 20 maggio 1549 per punire gli assassini che però non ebbe mai nessun effetto, basti pensare alla trafila durata quasi 40 anni per fare il sequestro dei beni dei congiurati che poi confisca non fu anche se porta nel nome degli originali tal verbo: infatti i Farnese ad esempio pagarono fior di moneta per aver quei beni del Confalonieri di Calendasco che poi prese il Landi e quel gruzzolo andò al Confalonieri andatosi a stabilire felicemente a Milano.