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29 giugno 2020

FUOCO AL GRANO

A FUOCO UN CAMPO DI GRANO
Richiama alla memoria, in tono minore, l'incendio di San Corrado Confalonieri, Patrono di Calendasco

Lunedì pomeriggio verso le ore 18.00 si è sviluppato un incendio che ha purtroppo distrutto un intero campo di grano.
Per fortuna la mietitrebbia da cui pare sia scaturito tutto è stata portata "in salvo" in un campo adiacente e con un estintore si sono spente le poche fiamme.
Il campo è comunque lontano dall'abitato di Calendasco ma il fumo a colonna che si è alzato ha attirato parecchi abitanti e curiosi.

Nella foto un particolare dell'incendio - foro U B

VIDEO SHUTTLE SUL PO 2020


VENERDI' 26 GIUGNO 2020
LA VIDEO INTERVISTA
a Fabrizio Bruno (piemontese) che a bordo di una bicicletta montata su due gommoni ed un congegno ad elica e quindi pedalando, percorre tutta l'asta del PO di oltre 600 km e toccando le sponde di oltre 180 Comuni!

E' stato accolto per una breve sosta rifocillante presso il Porticciolo di Calendasco del MASERO già ex Porto del Botto in antico; Calendasco terra di Fiume, terra della Francigena, terra di San Corrado Confalonieri! A Calendasco c'è l'antico castello dei Confalonieri, la maestosa chiesa fondata nel VII secolo e modificata nel 1700 e c'è l'antico hospitae longobardo-medievale dei pellegrini e che fu anche luogo di accoglienza alla conversione di S. Corrado! Convento ospedale dei penitenti terziari francescani!

video di Umberto Battini



sul quotidiano ILPIACENZA potete leggere l'articolo che ho scritto e che trovate anche sul BLOG

se copi qualcosa, CITA LA FONTE sempre !

27 giugno 2020

PEDALI SUL PO

LE IMMAGINI
DELL'EVENTO SPORTIVO
che ha fatto sosta a Calendasco

le foto sono tutte di Umberto Battini - se copi cita la fonte!
leggi l'articolo al link qui sotto

Alcune immagini della sosta di Fabrizio Bruno al porticciolo di Luigi Magistrali al Masero di Calendasco. Presenti anche Carlo Alberto Buttò mitico ideatore di hovercraft ed Umberto Battini storico locale.










Tutto il Po a pedali, l’impresa dello sportman Fabrizio Bruno


Potrebbe interessarti: http://www.ilpiacenza.it/attualita/tutto-il-po-a-pedali-l-impresa-dello-sport-man-fabrizio-bruno.html

IMPRESA: IL PO A PEDALI


VENERDI' 26 GIUGNO 2020
A CALENDASCO

AL PORTICCIOLO DEL MASERO è arrivato lo Shuttle del PO!
L'impresa sportiva "a pedali" sui 600 km del Fiume Po.

leggi l'articolo di Umberto Battini
apparso sul quotidiano ILPIACENZA
clicca qui sotto il link


Tutto il Po a pedali, l’impresa dello sportman Fabrizio Bruno



Potrebbe interessarti: http://www.ilpiacenza.it/attualita/tutto-il-po-a-pedali-l-impresa-dello-sport-man-fabrizio-bruno.html

22 giugno 2020

MESSA COMMEMORATIVA

Domenica 21 giugno
Nel cimitero di Calendasco

Per ricordare i cari defunti ed anche tutti quelli dovuti al CoronaVirus, si è tenuta una celebrazione presso il cimitero del paese.
Organizzata dal locale gruppo Alpini guidati da Filippo Battù e ha officiato la messa un sacerdote che è anche il cappellano militare degli Alpini piacentini.
Presente anche il sindaco di Calendasco e alcuni membri della Protezioni Civile con altri della Pubblica Assistenza. Era presente anche il maresciallo dei Carabinieri della Stazione militare di San Nicolò a Trebbia.
Tantissime le persone presenti a questo particolare momento.




9 giugno 2020

GIUGNO 2020

MESE
DEL SACRO CUORE

Come tradizione religiosa vuole il mese di giugno è interamente offerto alla devozione del Sacro Cuore di Gesù Cristo.
Ricordo che da bambino, quando verso le otto della sera sentivo il richiamo delle campane, pensavo a don Federico che s'apprestava a fare il rosario anche per tutto giugno dopo quello del maggio.
Sebbene le solite poche vecchine infulardate e solitamente vestite di nero fossero le vedette della preghiera assieme al sacerdote, sapevamo che l'esempio c'era, lo sentivamo nell'aria, dal fatto che il nostro parroco non desisteva: pochi o molti fossero i fedeli accorsi, la preghiera non si sospendeva, assolutamente no, per nessun motivo!
Come ogni padre di famiglia compiva il suo lavoro, gravoso e con fatica, anche il don faceva lo stesso per quel che era la vita della parrocchia e della chiesa locale del borgo.
Sono estremamente contento d'aver avuto questi esempi, che ora mi tornano d'aiuto per orientarmi nel migliorarmi.
Giugno le messi vanno a prepararsi, per la futura mietitura.


5 giugno 2020

SERIETA' E VERITA'


RICERCA E SERIETA'
VANNO DI PARI PASSO

Lo studio e la ricerca corradiana piacentina

di Umberto Battini

San Corrado Confalonieri e Calendasco.
Tanta documentazione inedita emersa dagli archivi.


Ma la ricerca d'archivio a chi è riservata? A qualche privilegiato?
No! La ricerca d'archivio è aperta a tutti, chiunque può andare in Archivio di Stato a Piacenza e Parma o Milano e fare una ricerca storica. E' quello che da ormai quasi 20 anni sto facendo io!
Sacrificando il tempo libero per dedicarmi alla polvere di queste carte preziose, facendole passare una ad una, a volte con successo a volte invece senza risultati.
Ma a furia di ricercare le carte sono saltate fuori!
Basta andare tra le carte antiche e impolverarsi le mani, sfogliare carte raccolte in faldoni. Basta avere la voglia di guardare tra libri, fogli, e cartelle e leggere le carte e sperare di ritrovarci qualcosa di importante o utile allo studio.
Intanto bisogna ribadire che Calendasco vanta 400 anni di Patronato di San Corrado! Cioè è Patrono e Protettore di questo comune e di questa gente piacentina calendaschese da quattro secoli!

La Tradizione storica indica in Calendasco il convento del gorgolare ove erano i frati penitenti terziari che accolgono San Corrado dopo l'incendio!
Lo hanno scritto fior fiore di storici antichi. E sempre a Calendasco nel 1290 il Santo Terziario francescano è nato nella camera superiore che dà sulla caminata magna del castello dei Confalonieri del paese.
Ma dove è scritto?
E' scritto in carte d'archivio nel Fondo Notarile dell'Archivio di Stato di Piacenza e in quello della Parrocchia di Calendasco, precisamente nel documento detto Legato Sancti Conradi del 9 agosto 1617.
Scritto dal notaio e cancelliere della Curia vescovile di Piacenza dentro al Palazzo del vescovo di Piacenza!

L'atto è degno di fede perchè scritto da notaio di Curia davanti a testimoni e sottoscritto e firmato dal Vescovo di Piacenza in persona!
Vi si legge che i Confalonieri erano da secoli feudatari di Calendasco e che proprio a Calendasco San Corrado ha avuto la sua origine terrena e che è Patrono!
Anche il castello lo testimonia nella sua struttura: il cassonato ligneo del 1300 del soffitto è tutto tappezzato dallo stemma dei Confalonieri.

Tante altre carte importantissime ho ritrovate recentemente e verranno rese pubbliche al più presto perchè tutti i devoti sinceri possano sapere della storia e del culto in terra piacentina di San Corrado Confalonieri.
Genericamente a Noto si è sempre detto S. Corrado essere di Piacenza, ma va da sè che è una informazione fittizia, fatta perchè non c'erano notizie certe e ovviamente a Noto, a quei tempi antichi presero a riferimento la città capoluogo dell'Emilia ove il Santo era originario.
Non avendo notizie a quel tempo, così come è certo, ma sapendo i netini che era piacentino venne semplice dirlo nativo della città! In effetti a Noto come avrebbero potuto immaginare che era feudatario di un luogo vicino a Piacenza, era più semplice parlare della città.
Lo studio che ho potuto fare mi testimonia la feudalità dei Confalonieri a Calendasco per almeno 200 anni e lo possiamo leggere in carte di notaio antiche e anche vedere nella struttura guelfa del castello del paese e negli affreschi dello stemma della Casata Confalonieri che sono pitturati.


Quando i Netini scrissero a Piacenza nel 1610 di fare ricerca storica sul Santo perchè a Noto di lui della sua vita piacentina non si sapeva niente, scrissere nero su bianco già che sapevano da alcuni storici che era feudatario di Calendasco!
La ricerca iniziò e la concluse il Vescovo di Piacenza omologando il Legato di San Corrado del 1617 voluto dal Landi e dove il notaio fece in duplice copia il prezioso e importante documento, una carta in più pagine scritta da un notaio e firmata anche dal Vescovo di Piacenza ha un valore di legalità e verità che non sono criticabili!
Un qualsiasi storico serio non metterà mai in discussione un documento di notaio del genere!
Solo la mancanza di buona fede o di ignoranza delle regole di come era fatto un documento di notaio con valore legale, può portare a dire che quello che è scritto nel Legato non corrisponde al vero!
Ma fino a prova contraria e per il buon senso un atto notarile è inoppugnabile, così come anche al giorno d'oggi.
Viva San Corrado nato a Calendasco nel 1290 nel castello e nato a vita spirituale nel romitorio del paese dei francescani nell'anno 1315!
Gli Anziani di Noto che governavano la città nel 1600 scrissero a Piacenza nel 1610 se fosse possibile fare delle ricerche storiche in archivio su San Corrado per sapere di più della sua vita ed anzi scrivono che già loro sapevano che fosse stato feudatario di Calendasco!
Scrissero tre lettere: una agli Anziani del Comune di Piacenza, una al Duca Farnese ed una al Vescovo di Piacenza.

Proprio il Vescovo di Piacenza mons. Claudio Rangoni fece compiere una ricerca che diede i suoi frutti e venne messa nero su bianco nell'occasione della scrittura del Legato di San Corrado.
Il documento notarile si conserva in due copie originali: una in Archivio di Stato a Piacenza ed una in Archivio Parrocchiale a Calendasco!
E' stato scritto dal Notaio e Cancelliere della Curia vescovile di Piacenza propria nel Palazzo del Vescovo il 9 agosto 1617. Il Notaio era Giovan Francesco De Parma.
Tra i Testimoni convenuti anche il Vescovo in persona che alla fine sottoscrive l'atto diplomatico notarile approvando e firmando.
Già nella prima pagina si dice che i Confalonieri furono per vari secoli feudatari di Calendasco paese della diocesi di Piacenza posto al di là del fiume Trebbia.
Alla pagina 12 si possono leggere tradotte dal latino, delle affermazioni inportantissime!
Cioè che San Corrado Confalonieri, che già era Patrono di Calendasco, nello stesso paese vi era nato fisicamente!


Quello che viene trascritto è la sintesi di una ricerca storica fatta a quel tempo, infatti viene messo nero su bianco tradotto dal latino che "dopo una ricerca sulla vita fisica su S. Corrado fatta fare" ut in eius vita publica tipis mandata videre est - si può con certezza dire che "San Corrado è nato fisicamente nello stesso luogo di Calendasco" in eodem loco iste Sanctus ut praefertur, vitam terrenam duxit cioè nello stesso paese di Calendasco - ut praefertur cioè come è accertato! ha avuto la sua origine terrena!
E la parola "eodem" cioè "nello stesso luogo" viene tutta intorno puntinata per dare vigore a quanto affermato!

Nello stesso luogo "eodem" ove è Patrono (riferito a Calendasco) il Santo è anche nato, ha avuto l'origine terrena!
Un atto notarile fatto in curia vescovile di questo tipo non può in nessun modo essere messo in discussione.
Un qualsiasi storico serio mai si sognerebbe di negare quanto in una carta del genere viene scritto e affermato, proprio perchè è un documento ufficiale di Notaio e Cancelliere e fatto davanti a testimoni e allo stesso Vescovo di Piacenza che addirittura "loda, approva e firma" tutto!
E' un atto diplomatico notarile.

Si comprende quindi che fino al 1617 la dicitura che San Corrado era nato a Piacenza era solo fittizia, e proprio da Noto nel 1610 gli Anziani scrivono per chiedere più notizie certe e il Vescovo di Piacenza le fa fare e le mette nero su bianco per mano del Notaio e nello stesso palazzo vescovile!
Se le cose fossero state diverse avrebbe evitato di scriverlo e maggiore importanza è il fatto che ad affermarlo è proprio l'Autorità religiosa cioè il Vescovo!
A Calendasco San Corrado avevano appurato che era nato perchè avevano fatto indagini - ut in eius vita publica tipis mandata videre est!
Per dovere di serietà, di buona fede bisogna accettare senza dubbio alcuno quello che fu ricercato storicamente a quel tempo, e su espressa richiesta di Noto!
E da 400 anni ormai questo e scritto e affermato, la certezza storica che già avevamo nel piacentino era il convento dove si ritirò nel 1315 già nominato da storici antichissimi e altro dato inoppugnabile che Calendasco vanta sono ben 400 anni di Patronato, cioè è Protettore del paese e della gente di questo luogo.
La ricerca storica antica va rispettata ed accettata perchè da sempre è importante e soprattutto nel caso di San Corrado del quale a Noto della vita piacentina si conosceva quasi nulla e infatti scrivono nel 1610 per avere dati in più sul Santo e li ottengono dal Vescovo che accerta quanto detto!
La buona fede, l'apertura della mente e del cuore deve far accettare questo dato che non cambia niente dal punto di vista devozioale ma anzi arricchisce e aiuta la venerazione, e Calendasco vanta ancora una documentazione ricchissima di carte sui Confalonieri che furono feudatari per secoli del posto come testimonia anche il castello con il cassonato del soffitto ligneo del 1300 pitturato con lo stemma dei Confalonieri.
Chi fa ricerca storica seria non può in nessun modo mettere in discussione questo documento che è un atto pubblico fatto da un Notaio e Cancelliere di Curia di Piacenza e firmato dallo stesso Vescovo!

Anzi dobbiamo essere fieri che sia stato fatto questo lavoro di ricerca già nel 1617 su proposta arrivata direttamente da Noto e che per onore del vero va preso sul serio per rispetto del nostro Santo Patrono.
Piaccia o non piaccia un documento del genere non può essere criticato ne tacciato di essere falso per chiunque abbia buon senso e conoscenza del valore legale dei documenti!

Umberto Battini
studioso di San Corrado Confalonieri


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