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28 aprile 2015

CONVEGNO

400 anni di Patronato a Calendasco
Si prepara il convegno sul Patrono



 Se a Noto in Sicilia, San Corrado è amato e venerato ormai da oltre 650 anni, ebbene Calendasco il paese piacentino che gli ha dato i natali fisici e spirituali festeggerà con un convegno il V Centenario della Beatificazione.
Calendasco vanta ormai 400 anni di Patronato!
Non è poco, anzi!

chiunque vuole informazioni sull'evento 
può inviare una mail a 
umbertobattini()gmail.com




25 aprile 2015

CONVEGNO A GIUGNO


Il prossimo 20 giugno 2015 a Calendasco

SARANNO RESI 
PUBBLICI NUOVI
ED INEDITI STUDI 
STORICI PIACENTINI

San Corrado Confalonieri
continua ad appassionare la storia locale 
del borgo che gli diede i natali nel 1290

di Alberto Loquace

Non si ferma la devozione di un gruppo di devoti piacentini, con in testa Umberto Battini storico locale e studioso dell'Eremita piacentino, infatti da Calendasco ci tengono a far sapere che sono ormai 400 anni che si perpetua la venerazione verso il Santo Patrono e addirittura con una secolare confraternita dedicata come risulta dagli antichi Registri parrocchiali.
Quest'anno anche per Calendasco sarà un anno da segnare negli annali della storia: infatti lo scorso febbraio un grandissimo numero di netini si sono portati in pellegrinaggio nei luoghi natali del Santo.
I Portatori dei Cilii di Noto hanno donato un magnifico e preziosissimo cilio alla parrocchiale che custodisce da ormai quattro secoli un altare e cappella dedicati al Patrono San Corrado! Erano presenti anche il Sindaco di Noto con alcuni membri della giunta comunale assieme al Rettore del Santuario del Santo ed al Vicario Generale della diocesi netina oltre ad alcuni Portatori dell'Arca e singoli netini residenti nel nord Italia.
Lo scorso marzo è stato presentato pubblicamente il video del docu-film dell'evento voluto fortemente dai netini Portatori dei Cilii di Noto e prossimamente sarà la volta di un convegno di studi corradiani.
Calendasco il prossimo 20 giugno ospiterà il VI Convegno Nazionale di Studi in onore di S. Corrado e saranno presentate alcune relazioni storiche importanti, nel prossimo mese di maggio verrà presentato il programma dettagliato dei relatori e relativi interventi.
Quello che è trapelato è che sarà presentata anche una relazione circa i motivi che portarono antichi scrittori ed agiografi netini della Vita del Santo morto a Noto nel 1351 a conoscere nel dettaglio alcuni particolari che a molti studiosi netini dei secoli successivi parevano essere forse infondati, mentre ora è stata ritrovata la prova che indica inequivocabilmente che gli agiografi più antichi avevano validissimi motivi per scrivere quei particolari sul Santo Incendiario.
Come qualche anno fa risultò importante il rinvenimento del Legato Sancti Conradi del 1617 redatto nella Curia di Piacenza e firmato e legalizzato dal Vescovo circa la nascita fisica del Santo dei Confalonieri in Calendasco, adesso questo nuovo studio pare rivelerà appunto notizie antiche che convalideranno ciò che a Noto si scrisse dopo la morte dell'Eremita dei Pizzoni ed anche qui con prove notarili.
Insomma dalla terra piacentina l'attenzione e lo studio amorevole di questa figura di Santo continua ad appassionare unitamente agli amici di Noto che ormai sono materialmente e spiritualmente gemellati con Calendasco e la sua gente.
Come già fu ricordato lo scorso febbraio, i devoti di Noto sono riconosciuti dai devoti calendaschesi, come i fratelli maggiori perchè da sempre hanno amato, accolto e venerato San Corrado Confalonieri eremita e penitente del Terzo Ordine Francescano.




21 aprile 2015

VIDEO INNO DEL BORGO


E' SUL WEB PER TUTTI
Grazie al Luigino Decio ed al Giordano Bricchi

Recuperato lo spartito della musica dell'INNO Ufficiale del borgo di Calendasco per mano del calendaschese Luigi Decio e poi reso vivo musicalmente da Giordano Bricchi di Calendasco.

Vi segnaliamo il link di YOU TUBE e se lo cliccate vi mostra il video con l'INNO di sottofondo.


clicca qui sotto
https://youtu.be/fZbMZHpLqJw 



PENSIERO




















Non so bene, ma forse è un gatto che si morde la coda, oppure è veramente una cosa così palesemente umana che ci viene spontanea.
Ed è tutto un dàmla e tòmla nel senso che il parlatore di turno è ‘audito’ ascoltato nel momento dopo di che, girato l’angolo, tutto ritorna alla forma originaria, cioè dell’ascoltato non c’è rimasto niente dentro.
A volte basterebbe collegare l’ascoltato – cioè i buoni discorsi - al cuore che magari poi qualcosa ci fa germogliare dentro d’apprezzabile.
E’ la sensazione dell’orto proprio, della vista che è sembra in-svista verso l’altro. E questo non significa che l’orto proprio non sia positivo, solo che siamo ormai così tutti palesemente barricati in questa vita che certi moti ci vengono dalla buona fede certamente, però non ci lasciano vedere al di là del naso.
Ascolto, magari mi piace anche e tanto, poi piacentinamente (ma è un fatto global!) lascio che l’altra uricia (orecchia) lasci uscire l’ascoltato – cioè i buoni discorsi – e torno all’orticello.
Parlo basandomi ovviamente su me stesso ma questo fatto si nota come dato reale, nel vissuto.
Tanti buoni propositi formano un buon tutto ma è evidente che far combaciare questi tasselli è un lavoro difficile ma nel senso positivo, cioè non ostante la buona volontà vince sempre questo ritirarsi e dopo l’apprezzamento è spontaneo lasciar cadere tutto in attesa di chi sa quale cosa.
Ce la metterò tutta, ascolterò e cercherò di far attecchire l’ascoltato.
Ho due orecchie, dù urìcc’ da utilizzare nel lato piacentino sempre e solo (possibilmente!) per dare un’altra possibilità all’altro, positivamente. Altrimenti le uso per “sorciare” ascoltare!


17 aprile 2015

ACCADE IN CITTA'


















E la città si prepara all'Expo2015. E però le manutenzioni straordinarie devono andare avanti.
Così è per la torre del duomo in città, dove svetta verticale da cima a fondo sulla parte sinistra della facciata del monumento, il lungo intreccio di tubi e ponteggi che "agganciano" l'ascensore che sale fino al cornicione superiore, in tutta la sua possente altezza.
C'è stato chi - tra i cittadini - era "pro" e chi "no" all'installazione proprio ora che si apre l'Expo a Milano.
D'altra parte questi lavori erano preventivati e presumibilmente non rinviabili per ovvi motivi di consolidamento del cono in laterizio che ha sulle spalle alcuni secoli di vita.
Ed anche la parte muraria del campanile potrà essere così sistemata. Da cima a fondo, grazie a questo ponteggio servito da un ascensore, gli operai specializzati in restuaro conservativo potranno salire ai vari livelli e procedere.
Così succede che la Curia piacentina, mette a disposizione dei turisti la particolare "salita" al torrione, dove dalla guglia si potrà godere di una inusuale vista del centro cittadino.
Con una modica cifra dunque, potremo salire in piccoli gruppi fin là in alto, quasi ad abbracciare l'Angìl dal Dòm che tutto oro brilla costantemente sul cielo piacentino.
La vedo come una opportunità in più, turistica e conservativa al contempo.
Perchè siamo tutti bravi a parlare ma se poi, per caso, qualche "quarello della guglia s-gugliava" allora sì che ne avremmo sentite delle belle (mica tanto!) per cui bentrovato ascensore della Cattedrale dedicata all'Assunta in Cielo, quel pezzettino di cielo che adesso anche noi potremo raggiungere.

16 aprile 2015

AVVOLTI DALLA STORIA



E' una bella sensazione quella che si può afferrare dalla "radice" e dall'anima dei luoghi.
La vita consueta ovviamente continua a scorrere più o meno affannata, travolti da ciò che anche il momento storico sociale ci dà alla mano. Ma io non mi arrendo, anzi traggo conforto maggiore da ciò che estranea dal vissuto ripetitivo e forse anche un pochetto nevrotico che ci circonda inesorabilmente.
Metto subito il puntino sulla i e cioè non vorrei essere frainteso: vedo sempre - per indole - il bicchiere mezzo pieno! Essere positivi è alla base della relazione sociale, e costa fatica! non di rado ti vien voglia di mandare a quel paese qualcuno ma alla fine m'accorgo che "l'altro" è inn cerca, come me, di quel qualcosa che lo appaghi.
Nel Sacro e nella radice della nostra umanità singola, che ha un luogo dove confrontarsi, io riesco a confrontarmi con la restante umanità, che è molto varia sotto tutti gli aspetti immaginabili.
Come potrei non voler bene alla mia terra natale, come potrei non sopportare lo svariato mondo che lo compone.
D'altra parte anch'io sono parte di questo mondo piccolo che stranamente accomuna il popolo che vive sull'asta del Grande Fiume, siamo tutti riconoscibili, da Piacenza a Ferrara, in  quei racconti straordinari del Guareschi, al "Giuànèin".
Che bello!

7 aprile 2015

10 aprile 2015 KALENDASCO


Il mio borgo natale.
Da anni, tanti, gli dedico degli studi e ricerche d'archivio.
E quante sorprese storiche ho avuto, che voglio condividere.
Ad esempio vederlo scritto "Kalendasco" o anche "Calendascho".
Dal tempo romano con Ad Padum si arriva ai longobardi che "abbandonano" il primo nucleo e si spostano fondando il primo insediamento con l'oratorio e il prete, longobardi di Monza!
Per arrivare al 1800.