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30 luglio 2020

MAPPA 1587

UN BREVE VIDEO
La mappa dell'ingegner Paolo BOLZONI
Particolare area comune di CALENDASCO

Il Bolzoni è un topografo che tra 1587-1588 ha riprodotto fedelmente il corso del PO in territorio piacentino, sponda destra e sinistra !
Un lavoro preciso durato 2 anni.
La mappa intera si conserva in Archivio di Stato di Parma.
Si nota la conformazione del fiume PO e la distanza che a quel tempo c'era dal fiume ed uguale per altri luoghi del territorio.
Con il taglio di PO  e TIDONE di fine 1700 il fiume ha preso la conformazione che ancor oggi vediamo: le due anse che si spingono fin quasi al ridosso del paese.
Questa mappa è molto importante, assieme ad altre ovviamente!

28 luglio 2020

PO ANTICO

L'ANTICO ALVEO
Così come appare nelle mappe del XVII secolo

Quando parliamo dei porti (secondo l'accezione medievale) situati sul fiume Po a Calendasco dobbiamo attenerci alle mappe del territorio più vecchie e precise.
Solo in questo modo possiamo collocare i luoghi di porto cioè attracco delle imbarcazioni o semplice trasbordo da una riva all'altra.
In questa mappa moderna viene stilizzato in modo semplice il vecchio alveo del fiume; da notare la distanza abbastanza notevole dal borgo di Calendasco e da quello che è il piccolo luogo di Soprarivo dai propri attracchi fluviali.
Rimangono pressochè invariati quelli del Mezzano di fronte a Somaglia e quello di Cotrebbia (vecchia).
Interessante è che oltre al porto del Veratto ce ne fosse uno anche quasi dirimpetto alle Gabbiane sponda lombarda.
Le carte d'archivio del tardo 1700 testimoniano invece un accresciuto numero di porticcioli nel comune di Calendasco: ecco che quindi vi ritroviamo il Soprarivo (che ha l'alveo così vicino oggi da quando c'è stato nel XVIII secolo il taglio di Po e del Tidone) e poi i porticcioli del Masero, del Bosco e Mezzano, della Raganella e Cotrebbia vecchia.
Insomma una evoluzione legata ai tempi ed anche al movimento dell'alveo del Po che era ovviamente senza arginature e se poi furon adottate, certamente molto ridotte e non adatte a contenere piene con portate d'acqua importanti, come ben conosciamo.
Tanto si potrebbe raccontare su questi luoghi ma già farne una riflessione semplice e precisa aiuta a comprendere il territorio e la sua evoluzione storica e moderna.

Umberto Battini
studioso di storia locale


27 luglio 2020

SAN CORRADO


AGOSTO NETINO 2020
SEMPRE CORRADIANO

di Umberto Battini
     studioso di S. Corrado

I riti liturgici della festa solenne a Noto riprendono alla grande!
Certo non sarà possibile fare le due grandiose processioni ma lo stesso c'è grande festa al Patrono San Corrado Confalonieri, francescano penitente ed eremita.
Il programma è ricco di cerimonie religiose: dai Pontificali in cattedrale, alle solennissime sante messe in Santuario e gli omaggi floreali alle statue di San Corrado cioè quella in città e l'altra al Santuario fuori le mura.
La devozione quindi avrà il massimo del suo splendore: inoltre l'Arca d'argento maestosa che contiene il corpo del Santo Piacentino sarà certamente esposta alla venerazione all'altare maggiore, come sempre.
E i fedeli accorreranno a migliaia ad inginocchiarsi, piangere, affidarsi ed accendere un cero al loro stra amato Patrono: Noto ama profondamente il suo Santo e lo si respira nell'aria, giorno per giorno, di anno in anno, qualsiasi sia il periodo sociale, passerà anche il covid19 come passarono altre tremende calamità quali carestie e pestilenze e mai proprio mai la devozione ebbe una frenata.
Anzi proprio in questi momenti lo si ama doppiamente perchè siamo certi della nostra vittoria con San Corrado al fianco, qualsiasi cosa dicano gli eventi della storia.
La gente fedele e devota netina da secoli si affida a Lui e quest'anno sarà doppiamente tripudio di Amore e Grazie rivolte al Patrono, in quest'anno in cui lo abbracceremo e lo vedremo come sempre lì nella Casa di Dio, nella Chiesa cattedrale che ne conserva gelosa e grata il Santo Corpo!
Ei dal Cielo su noi veglierà!

Il Corpo di S. Corrado nella ricognizione del 1990

25 luglio 2020

NOTO 2020

Calendasco e Noto unite spiritualmente e anche storicamente: dopo la crisi covid19 la Festa estiva riprende!

N O T O
IL PROGRAMMA ESTIVO 2020

Sarà una FESTA ugualmente grandiosa! Anche se non è possibile fare le processioni tutti i devoti potranno onorare, pregare e mostrare amore a San Corrado in Cattedrale a Noto dove la sacra Arca che contiene il corpo santo del Grande Eremita sarà certamente visibile ed esposta!
Gli omaggi floreali si svolgeranno regolarmente ritrovandosi i devoti direttamente presso i luoghi delle Statue del Patrono: a Noto e al Santuario.
Sarà lo stesso una Festa storica importante e densa di affetto a San Corrado che tanto ama, protegge e custodisce di suoi fedeli!
E ugualmente mostreranno con le loro belle divise tutta la loro solennità nel rappresentare tutti i devoti di Noto, di Sicilia e del Mondo, le due Società dei Fedeli Portatori di San Corrado e dei Fedeli Portatori dei Cilii!
Si riparte più forti e sicuri di prima: non sarà certo il covid19 che ormai è quasi alle spalle, a frenare la devozione e la fede dei netini; infatti a Noto San Corrado si è continuato a respirare nell'aria, sempre, anche nei momenti più delicati.
Come dimenticare quando alla santa messa celebrata in cattedrale, senza popolo, alla fine del rito, il parroco incedeva sul portone della stessa con il Braccio di San Corrado e mentre si cantava con orgoglio fedele l'Inno, impartiva la solenne benedizione sul popolo e la Città!
Bentornato tra noi Patrono Amato!




19 luglio 2020

L'AREA DI FIUME

CALENDASCO
STORIA CHE AVVOLGE

Il territorio di Calendasco, ricco di eventi storici: primo tra tutti la nascita nel castello di San Corrado Confalonieri.
La famiglia era feudataria della zona e abitava nel grande castello.


I porti sul PO erano più di uno come testimoniano documenti di archivio e mappe antiche.


Nel paese tre monumenti:
il castello del 1200 il recetto del 1100 e il convento-ospitale di fondazione longobarda ed attivo nel medioevo e primo luogo di accoglienza di S. Corrado nel 1315.


La chiesa che è antichissima: citata nei documenti longobardi! E attualmente si presenta secondo il rifacimento del 1734 e poi internamente rimaneggiata seguendo le norme del Vaticano II.

E la Francigena riportata alla luce poco prima del Giubileo del 2000 e grazie agli studi condotti con successo dai fratelli Gianni e Umberto Battini sfociati in un glorioso libro sul Guado della Via Francigena edito dalla Banca di Piacenza nel 1998!



9 luglio 2020

IL PO 2020

LUGLIO
MASERO DI CALENDASCO

video Umberto Battini /2020/luglio/Masero/Calendasco



SIGERICO ANNO 990

SEGNO' IL PERCORSO DI RITORNO
DA ROMA A CANTERBURY
Tappa su tappa

A volte possiamo scrivere per modalità refuso inconsapevole oppure dimenticanza circa fatti, storie e storia o altro che sia.
Dando per scontato che conosciamo di Sigerico arcivescovo "inventore" della strada di Francia o francigena (franchi-gena/ghena=generata dalla Francia) sappiamo che la sua carta in cui scrisse le tappe del viaggio di ritorno da Roma è precisa dei luoghi che toccò giorno per giorno.
Sigerico appunto ha scritto e segnato le tappe nel viaggio di ritorno da Roma!
Quindi appare strano che il nostro arcivescovo possa aver passato PO sopra Piacenza per la sponda lombarda!
Infatti la tappa lo porta da Piacenza a Corte Sant'Andrea e visto che la strada romana Piacenza-Pavia passava in Calendasco è naturale che il passo del PO sia avvenuto perlomeno quasi dinanzi a Corte Sant'Andrea quindi più o meno in quel di Soprarivo per quel che era il corso del fiume a quei secoli.
E' pura invenzione dire di Sigerico che passò PO in altro luogo se non in area Calendasco per intenderci almeno storicamente.
Ma un poco di fantasia non guasta mai, e refuso o non conoscenza precisa dei fatti, lasciamo che anche la fantasia tocchi la francigena che tanto quel che è non cambia!

6 luglio 2020

ABSIDE E SANTI

TRA IL 1971 E IL 1972
AFFRESCHI DEL RICCHETTI
Pittore che ha lavorato nel piacentino

La parete absidale della parrocchiale di Calendasco vanta un grande ed anche bello e imponente affresco del maestro Luciano Ricchetti pittore di Piacenza.
Anche ai lati della navata della chiesa sono due grandi affreschi.
Quello centrale riguarda il Cristo crocifisso con Maria Vergine sostenuta da S. Giovanni apostolo; si vede un energico S. Antonino martire col vessillo cittadino patrono della Diocesi mentre al lato opposto sotto la croce un bel San Corrado patrono di Calendasco, con S. Rita da Cascia molto venerata qui al paese e infine San Savino che portò il cristianesimo in queste terre piacentine.
Tutte le figure dipinte sono del Ricchetti che lavorò, ormai anziano, a quest'opera imponente tra il 1971 ed il 1972.
Tutto venne fatto quando anche si attuarono gli adeguamenti liturgici "nuovi" portati (aimè) dal Vaticano II.

4 luglio 2020

PORTI SUL PO


LUOGHI CHE VANNO MAGGIORMENTE VALORIZZATI
Da secoli l'area del PO che costeggia la zona di Calendasco vanta numerosi punti d'approdo

di Umberto Battini

Se avete voglia di andare a spulciare le carte antiche che si trovano in Archivio potrete senza tanta difficoltà imbattervi in quelle che riguardano i Porti nel comune di Calendasco.

1 luglio 2020

LUGLIO 2020


LUGLIO
IL CALDO LA FOSCHIA E L'AFA
Il bene naturale di questa terra

E' arrivato luglio! Quello bello caldo e afoso, quello che quando vedi i campi mietuti capisci che ci siamo: luglio è l'estate per davvero!




Da lontano vedi i "getti d'acqua" che annaquano i campi di melica, mentre i campi di pomodoro ormai sono  annaffiati con le canne a perdita, che manco le vedi perchè rasentano il suolo e addirittura, in certi casi sono appena appena sotterrate.
Il PO ha iniziato a calare "a vista"! Tempo pochi giorni e la "secca"  si prospetta e si vedrà ad occhio sempre di più, ma mai riusciremo a passare solo a piedi l'intero alveo!
Per fortuna un canale d'alveo si mantiene proprio dove la corrente tira di più e questo è proprio sula sponda nostra destra, qui a Calendasco.
Qui il PO arriva dopo una grande ansa ed una imponente curva che per forza d'inerzia e fisica gli fa scavare il corso principale proprio su questa sponda.
Cosa molto utile e buona perchè consente ad esempio all'imbarcadero del Masero di non "insabbiarsi" e di poter agevolmente adire all'uso delle barche!
Ed egualmente la grande nave d'escavazione, la draga ormeggiata al Bosco, riesce a rimanere tranquilla in alveo.
Fiume, terra, pianura a perdita d'occhio, e le colline là sullo sfondo immerse nella foschia che tutti ci immerge.