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10 aprile 2021

BURGI CALENDASCHI

MEDIOEVO
ESSERE UN BORGO
Un fatto acclarato per Calendasco
 
di Umberto Battini
    studioso di storia locale 

Veduta del borgo di Calendasco lato nord
Nell'area padana tra XII e XIII sec.   iniziano a crescere in modo forte i "borghi"; in Emilia vengono ad essere degni del nome di borgo alcuni di essi posti sulla Via Francigena, è un dato certo che viene spesso citato dagli studiosi e questo accade perchè ci sono fior fiore di documenti medievali a dirlo.
Tra i più importanti preesistenti borghi raggiungono dignità di borgo Fontanafredda e Borgo S. Donnino (Fidenza) con Fiorenzuola d'Arda e Calendasco ad ovest di Piacenza.
Infatti Calendasco è sulla "strata romea" come ben ho messo in luce in un libro dopo che avevo rintracciato proprio la pergamena notarile del 1140 che attesta la strada romea passare proprio accanto al borgo.
I borghi crescono e si sviluppano lungo le strade principali e attorno a castelli: difatti Calendasco ha tutte e due queste caratteristiche oltre al fatto della possibilità di avere tante terre coltivabili che è un altro dato da prendere in considerazione.
Col fatto della strada romea e del grande movimento umano che transita ecco che il luogo di Calendasco si ingrandisce non poco, proprio nel medioevo che è anche quel tempo di San Corrado e dell'ospitale che lo accoglie in piena attività.
Purtroppo col sopravvenire della fine del 1300 la strada più usata diviene quella in direzione di Castel San Giovanni dove anche lì era ovviamente un transito sul fiume Po e Calendasco pur mantenendo il grado di borgo, come ho comprovato dai documenti del 1500 ed oltre che ho dato alle stampe e che ho ritrovato in Archivio di Stato a Piacenza, si ritrova su una arteria per certi versi non più in primo piano pur mantenendo il passaggio del Po con ancora alcuni porti quali Soprarivo, il Bosco eil Mezzano oltre che alla Raganella ed a Cotrebbia (vecchia).