Da un articolo apparso sul quotidiano di Piacenza LIBERTA'
articolo tratto dalle pagine della Cultura
del quotidiano di Piacenza "Libertà"
di domenica 25 luglio 2010
E' piacentino San Gerardo il patrono di Potenza
Appartenente alla casata dei Della Porta fu vescovo della città Lucana
di Umberto Battini
Il medioevo piacentino, quello più prossimo all’epoca del Concilio di Piacenza delle crociate, svela un illustre concittadino ricordato come “literis ad plene imbutus” (maestro versato nelle lettere), “ex illustri genti de Porta” (della Nobil Famiglia dei Porta) e come gli storici Ughelli e Campi scrivono: “Gerardus placentinus, illustri loco natus”.
Parliamo
di San Gerardo Vescovo piacentino, Patrono di
Potenza da ben 891 anni stando al suo dies natalis
datato 30 ottobre 1119, Santo originario di
Piacenza, in città rimangono segni della Famiglia
di discendenza e le sue ramificazioni. La Casata
dei Della Porta la ritroviamo a Piacenza investita
della carica di Console cittadino; per una ragionata
cronologia che possa essere di coronamento agli studi
potentini si ricordino i documenti e le pergamene che
abbiamo rintracciato a Piacenza e dai quali estraiamo
preziose notizie.
Piacenza cercò un legame “storico-artistico” nel
1952 per mano dell’archivista Giulio Dosi e dopo
un breve scambio epistolare tra i due comuni
quello sforzo non ebbe purtroppo seguito
concreto.
La figura di San Gerardo Vescovo di Potenza si affianca degnamente a quella di San Corrado Confalonieri eremita, Patrono di Noto e Calendasco e festeggiato in altri luoghi. La canonizzazione è fatta per mano di Papa Callisto II: “Gerardum civem placentinum episcopum potentinum mortuum in sanctorum numerum retulit”, avvenuta nei primi mesi tra 1123-1124, mentre una lastra marmorea in Duomo a Piacenza ricorda la visita di questo Papa nel 1120. E’ per mezzo di un rapporto epistolare con il Direttore dell’Archivio Storico Diocesano di Potenza, don Gerardo Messina, apprezzato teologo, saggista e storico che riusciamo ad ottenere utili informazioni complete sul Vescovo piacentino.
Fu il canonico e storico del Duomo di Piacenza
Campi a chiedere notizie al Capitolo della
Cattedrale di Potenza e così dopo il 1614 riuscì a
portare a conoscenza di Piacenza i fatti
relativi alla vita ed alla santità di questo
insigne concittadino. L’Ufficio Liturgico del Santo
fu lo stesso in uso a Potenza e Piacenza per anni anche se
oggi sappiamo essere rimasto in uso nella sola cittadina
Lucana, oggi Basilicata.
Dal volume interessante di don Gerardo Messina “Dal Po al Basento, Pellegrino di Pace”
traiamo notizie precise con dati storici e della
tradizione elaborati in modo scientifico, scrive
il Messina: “E’ una memoria tenace quella dei
potentini per il Patrono S. Gerardo, che merita
di essere rinsaldata e rinverdita per le
generazioni future” e quindi da trasmettere anche alla
terra d’origine, Piacenza.
Certamente già dal XI secolo in Potenza era
presente una Famiglia o Colonia piacentina dei
Della Porta, sappiamo che fin da allora un altro
vescovo piacentino Guglielmo Della Porta era in
Potenza ed anche il vescovo di Melfi era di
Piacenza. Il Casato dei Della Porta proprio per i
suoi trascorsi legami con la terra di Puglia, cui Potenza
era compresa nel Ducato, mutò il nome in Porta-Puglia, lo
stesso stemma araldico della Famiglia è lo stesso sia
in Potenza che a Piacenza.
Probabilmente S. Gerardo era giunto a Potenza già
sacerdote, sulla spinta della riforma gregoriana
che aveva coltivato nel piacentino nelle
aspirazioni spirituali. Potenza è centro di
raccolta dei crociati così come Piacenza vede
Papa Urbano II riunirvi il Concilio del 1095 che
porterà proprio alla indizione della prima crociata. A
Piacenza in questo tempo nel monastero di S. Sisto vi
erano delle suore scandalose che il Papa sostituisce con i
monaci benedettini chiamati da Clearmont e Mantova.
Giovanni da Matera nel 1139 fonda il monastero
benedettino di Pulsano e parimenti il monastero
piacentino di Quartazzola è pulsanense senza
scordare che questi monaci avevano proprietà
terriere presso la “Puglia” di Calendasco,
frazione al ridosso del fiume Trebbia.
Successore immediato di San Gerardo fu il vescovo Manfredi la cui memoria scritta e autentica lo
ricorda come uomo pacifico, dotto, prodigo con i
poveri e dedito all’insegnamento ai giovani della cultura.
E’ doveroso segnalare che appena fuori ai
confini provinciali, presso la città di Fidenza,
nel portale laterale destro del Duomo, troviamo
scolpito S. Raimondino Palmerio di Piacenza e
appena sotto la figura di Vescovo benedicente,
che è la tipica ed antica immagine tramandata di S
Gerardo e che fa supporre quindi possa trattarsi
dello stesso Vescovo santo piacentino: infatti la
Cattedrale di S. Donnino in Fidenza, mostra la costruzione
attuale iniziata verso il 1160 quale Santuario e che
quindi porta scolpite figure di santi, fino a che nel
1601 acquistò titolo di Cattedrale con Sede
vescovile.
Un documento fatto in Borgo S.Donnino (attuale
Fidenza) il 22 agosto 1197 relativo al rinnovo
del giuramento di fedeltà a Piacenza ci mostra
presenti tra i “consulis communis Placentie”
Oberto figlio di Oberto Della Porta, un legame
quindi anche con la nostra città.
Segni tangibili della vita del Patrono S .Gerardo
li estraiamo dalle letture proprie dell’Ufficio
della Festa: “Gerardus, Placentiae ex illustri
familia De Porta originem duxit. A pueritia
hausta cum literis pietate, clericali militiae se
nuncupavit” (Gerardo nacque a Piacenza
dall’Illustre famiglia Della Porta. Educato da
bambino nelle lettere e nella pietà, entrò nelle file del
clero).
Come lo stesso S. Corrado che in Calendasco
“originem terreman duxit”, ugualmente S. Gerardo
in Piacenza “originem duxit”. Nella Cattedrale
piacentina troviamo murata sulla parete destra
della prima campata, a sinistra della porta
laterale che immette ai chiostri, una lapide
sepolcrale del canonico e Diacono del Duomo Nicolò
Copallati Della Porta, che fu anche Arciprete di Settima
in cui si legge traducendo dal latino: “+1349 11 del mese
di luglio – Sepolcro del Signore Nicola dei Copallati
– Della Porta canonico – di questa Chiesa
Maggiore – di Piacenza e arciprete – della pieve
di Settima”. I monumenti di Piacenza riguardano
un ramo della Famiglia Della Porta, i Coppalati o
Copallati; il Santo piacentino Gerardo fu del
ramo dei Della Porta che poi si chiamarono
Porta-Puglia in seguito alla presunta origine pugliese.
Anche nella Basilica di S.Antonino, all’esterno vi è una
arca lapidea del secolo XIV sepoltura di un discendente
Coppalati-Porta.
A Potenza, nella Lucania oggi Basilicata, si
ingegnò nell’educare ai buoni costumi i giovani
inclini al male ed aprì una scuola per tutti in
cui gratuitamente insegnava con “singulari
humanitate ac patientia”. Eletto Vescovo della
città divenne modello per il popolo, già da vivo
fece un miracolo straordinario: trovandosi presso il luogo
detto di S. Maria, per la calura estiva le genti
soffrivano la sete, venne a mancare il vino, Gerardo si
fece portare acqua dalla vicina fonte e con un segno di
croce la tramutò in vino: gli fu concesso “Cana
Galileae renovare miraculum, et ita suos
mirabiliter recreare”.
Per otto anni resse la Chiesa potentina fino al
giorno della sua morte il 30 ottobre 1119, molti i
miracoli succedutesi, tra i quali ciechi che
riebbero la vista, guarigione del paralitico.
Il 30 maggio si celebra a Potenza la Festa della
Traslazione delle Reliquie alla Cattedrale
avvenuta nel 1250, in questa occasione si svolge
la famosa manifestazione civico-sacra di San
Gerardo e i Turchi. La processione consiste in
una nave, con un drappello di cavalieri vestiti
alla turca, segue il Carro medioevale di S.
Gerardo e in carrozza siede il Gran Turco con valletti
seguito da alabardieri cristiani;si ricorda con questo
solennissimo evento la vittoria sui Turchi per
intercessione del Santo.
Questo insigne piacentino che tanto ha segnato la
storia di un territorio della nazione e che
riscopriamo con curiosità e affetto, così come
auspica don Messina nella sua lettera: “...possa
riuscire utile per una migliore conoscenza – e
spero devozione – del vostro e del nostro
Santo...”. Come San Corrado Confalonieri anche San Gerardo
Della Porta Patrono di Potenza possa con iniziative
culturali-religiose future essere un nuovo stimolo per la
crescita orgogliosa della terra di Piacenza che
sempre più spesso mostra d’avere degnissimi avi
che segnarono tempi e luoghi lontani e che accrescono
l’identità piacentina.
Umberto Battini
articolo tratto dalle pagine della Cultura
del quotidiano di Piacenza "Libertà"
di domenica 25 luglio 2010