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4 giugno 2021

PO IL GRANDE PO

FASCINO D'ACQUE
IL GRANDE FIUME

Sono ritornato al mio Po, come tanti ma ormai neanche tanti, lo chiamiamo così, in modo personale, il mio. Dopo tempo lontano dalle sue rive per cause giuste e buone ora lo ritrovo e lo rivivo, giorno dopo giorno, lentamente, come è lui: un fiume lento ma inesorabile.
Grazie al portonarius cioè al custode e gestore del porto secondo i medievali, e che oggi è un ben preparato signore che di Po ne capisce eccome, e che di nome fa Luigi, son stato spinto dal suo motoscafo fin dentro l'acque del maestoso Fiume. 
E bhe l'impressione tra la riva e lo stare invece là in mezzo è cosa non da poco: il Po ti circonda, ti fa vedere che è grande, immensamente grande, e che scorre, veloce e sicuro, non travolgente ma costante e temerario, infatti chi lo potrebbe fermare?
Ma come ben sai che t'è amico camminando sulla sua sponda, sai che t'è amico anche egualmente solcandolo il Vecchio Fiume ti dà la mano, ti circonda di quel particolare odore d'acque dolci, un po nitide e un po torbide, dipende da dove lo guardi e da come lo guardi.
Bisogna non dargli confidenza al Grande Fiume o perlomeno quel tanto che basta e che è giusto, perché lui, il Maestoso e Possente non fa sconti, è una questione di rispetto dato e ricevuto, il Po sa d'esser il più forte, comunque tu la metti, e allora lo puoi addolcire, guardandolo, mentre lento e severo e veloce scorre via, sempre uguale sempre diverso, mai la stessa acqua ti bagnerà due volte.
 
voster umbe