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2 giugno 2021

DIRITTI DI PESCA PORTO MULINO

SUL FIUME PO
LE PROPRIETA' DI S. SISTO
Il monastero benedettino  piacentino nel medioevo
aveva vari diritti  
 
Tra i vari diritti acquisiti nei secoli dal monastero di San Sisto di Piacenza di antica fondazione d'Angilberga addirittura imperatrice per il suo tempo, spiccano anche tanti diritti d'acque.
Quello più cospicuo come diritto, che dava quindi una entrata in moneta sonante,  era quello che si poteva riscuotere per varie attività di struttamento delle acque del fiume Po.
Celebre è la diatriba tra il Comune di Piacenza, il monastero di S. Sisto e il convento femminile di Santa Giulia di Brescia proprio per il dominio monetario per lo sfruttamento del Po: il porto prima di tutto. 
Ma c'erano anche altri dirittucci che portavan ricchezza: la pesca, l'attraversamento delle rive da una all'altra, lo sfruttamento dell'acqua per motivi di irrigazione e per i mulini che per macinare avevan bisogno di eccellenti dosi d'acque correnti.
E così i fratacchioni di S. Sisto piacentino rivendicavano per mezzo del loro frate superiore diritti di navigazione imperterrita per un buon tratto del fiume e ne rimarcavano i confini, che a parer loro, partendo dalla città risalivan il fiume ad ovest per alcuni chilometri, cioè fin ben all'altezza del Mezzano e Somaglia per intenderci ed anche dallo sbocco di Trebbia e su fino quasi al suo guado nei pressi di Cà di Rocco.
Cotrebbia, quella vecchia, per il fatto che si edificò la cosiddetta nuova nel primo 1900, era un bene prezioso: una cascina enorme con enormi beni terrieri che si protraevano fin anche a lambire quasi la prossimità di Calendasco.
Ma è da dire che non eran loro bastanti tutti questi beni immobili all'ovest della città di Piacenza, ben anche ne avevan dalla parte est ma non solo, e tutti, ma non proprio tutti, bene o male in prossimità o inerenti anche al fiume.
I soldoni di tali rendite non puzzavano nelle mani dei cari frati benedettini e se San Benedetto era di Norcia, ebbene qui eravamo a Piacenza e le cose eran ben diverse. Ma tutto il mondo è paese, non ci meravigliamo.