Una meteora! Nel cielo… sopra la città!
PIACENZA e
LA FINTA FINE DEL MONDO
di Umberto
Battini
Anno del Signore 1651, a Piacenza è
stata una fredda giornata. Febbraio è un mese che non perdona da queste parti
ed era appena iniziato. Consolava che un piccolo sole avesse illuminato le poche
ore della giornata invernale.
Viene la sera. Gli stallieri e i
mungitori hanno il duro compito di lavorare anche nella notte, quella fonda!
Sono quasi le due d’una serena,
fredda e buia notte piacentina del 3 febbraio.
Sopra al cielo della città e sulla
campagna da verso mezzogiorno arriva un bagliore e un sibilo.
E’ un attimo: lo sguardo in alto
rivolto al cielo, a quello strano oggetto infuocato; ti viene da pensare alla
fine del mondo quella che il tuo prete molto spesso ti racconta quando sei in
chiesa.
Un boato sordo come voce d’orco e un
bagliore veloce come il fulmine che per pochi attimi illumina le sagome dei
tuguri, delle case e delle lontane cascine.
Quella sfera infuocata centra il Po,
è lui che ancora una volta salva da una possibile tragedia, è il grande Po che
come calamita chiama a sé quel mostro di fuoco.
E quel boato sordo ha svegliato tante
genti, piccole fiammelle appaiono alle finestre delle case e qualche voce
chiama e chiede notizie.
Al mattino si corre al Po, qualcuno
lo ha già fatto nella notte. I Dottori di Piacenza dicono che era una meteora,
qualcosa che viene dal cielo e che non centra con la fine del mondo… ma il
prete ha già suonato le campane e stavolta anche gli uomini corrono alla
preghiera… meglio prevenire!
Umberto Battini
Questo racconto l’ho elaborato sulla
notizia vera degli storici di Piacenza quali il Poggiali ed il Boselli