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27 luglio 2021

UNA SELVA E TRE FIUMI

SAN ROCCO 
ANALISI DELLA SUA STORIA
E DEL SOGGIORNO IN AREA PIACENTINA
Alcune domande  

di Umberto Battini

Leggendo la Vita di San Rocco - che trovate ormai senza fatica nelle tante edizioni anche antiche e quindi più o  meno affidabili sul web, basta andare su Google e digitare "Vita San Rocco" - ecco che vi compaiono decine di testi d'ogni epoca dalla moderna a quella scritta  qualche secolo fa!
Senza entrare nel dettaglio, lasciandovi leggere e andare a vedere di persona, ecco che anche vi appaiono alcuni dati storici tramandati, alquanto svianti perlomeno per chi è piacentino e quindi conosce molto bene la zona.
In effetti i tanti che scrivevano in parecchi casi andavano fidandosi di quel o quell'altro agiografo di San Rocco e trascrivendo pari pari certe notizie senza instillare perlomeno qualche dubbio sul dato storico, che sebbene era certo nel suo insiemema che a volte però presentava delle incongruenze, e proprio perchè non erano a conoscenza della topografia del luogo se non a grandi linee.
 
Ad esempio qualcuno insinuava persino il fatto che S. Rocco nei dintorni di Sarmato vivesse in una grotta, cosa alquanto improbabile nella sua etimologia anche proprio perche siamo in piena pianura, con qualche avvallo creato dai meandri del movimento dei letti dei fiumi nei secoli ma nulla di più. 
Certamente un'area questa con anche una forte densità di boschi, cosa certa e anche normale per dei secoli nei quali il legname serviva per tanti usi: dal mobilio, alle travi della casa, al riscaldamento e per cucinare e quant'altro quali arnesi da lavoro, cotruire carri e altro.
Se quindi leggerete tra le tante Vita di San Rocco vi imbatterete anche nella notizia che egli anche visse tra la radura e la selva, cioè in mezzo a boscaglie praticabili e non in una grotta proprio nel territorio rasente il paese di Sarmato.
E' qui che ha il periodo di sosta più lungo per il fatto delle sue pustule che doveva curare: leggiamo che nella verde selva dove abitò anche vi scorreva un rivo d'acque limpide, utili a lui per detergere le ferite e per dissetarsi.

La cosa curiosa, molto curiosa a mio avviso, e che potrete leggerlo e appurarlo dai libri che trattan della sua Vita, dopo che ebbe lasciato l'ospedale di S. Maria di Betlhem a Piacenza (oggi chiesa di Sant'Anna) e dopo anche una sosta di qualche giornata al fiume Trebbia dove era il guado, a Sant'Antonio fuori le mura di Piacenza per intenderci presso le Case di Rocco che per altro pare che avessero quel nome già da prima il passaggio di San Rocco (ma questa è un'altra parte della storia che poi racconteremo) eccolo poi dirigersi ancora più ad ovest e dopo il paese di Rottofreno camminando pochi chilometri egli può arrivare presso Sarmato e qui far quel lungo periodo di sosta forzata per curarsi, ma non entreremo nel dettaglio dei fatti che leggendo scoprirete.
 
 

Ora interessa sapere che si legge che sostò appunto nei dintorni di Sarmato feudo di Gottardo dè Pallastrelli presso un luogo ricco di vegetazione e riparato, con una piccola fonte d'acqua, e non in una grotta, ma ecco che viene trascritto che il luogo dove San Rocco prese dimora era nei pressi del fiume Trebbia! Cosa impossibile per chi conosce il territorio: Sarmato è a pochi chilometri dal fiume Tidone che sfiora  Rottofreno ed ha a nord il fiume Po mentre il succitato fiume Trebbia è a quindici chilometri a est e prossimo a Piacenza, a San Nicolò a Trebbia ed al comune di Calendasco (vedere cartina).
 
Fatto sta che anche questa notizia è circolata in antiche Vita Sancti Rochi  e poi certamente tramandata anche solo per "copia e incolla" diremmo oggi, ma resta il dato che compare in libri di storici antichi e che da qualche parte devono ben averla conosciuta, non era certo una invenzione visto che il fiume Trebbia c'è eccome!

Come allora già detto, San Rocco ha parte della sua storia di vita qui in area piacentina, su questo non ci piove, però sarebbe interessante sapere come mai viene anche tramandato come fatto storico che la sua dimora fu nei pressi di Sarmato dove scorreva il fiume Trebbia, cosa come detto assolutamente non vera, lì al massimo scorre il fiume Tidone ma sempre un cinque chilometri ad est di Sarmato in direzione Piacenza. 
E anche è strano che citino il fiume Trebbia e il paese di Sarmato ma mai il fiume Tidone e tantomeno il fiume Po: il fatto è che il fiume Trebbia servì come riparo e sosta al santo per un certo periodo prima di ripartire verso Sarmato, ma appunto poi quando arriva lì ecco che gli storici antichi, ci dicono senza tentennare che la lunga sosta era presso il fiume Trebbia nella zona di Sarmato! E ribadiamo cosa impossibile proprio geograficamente!
 
Quale sia il mistero di questo dato non lo sappiamo, possiamo fare la ipotesi che sia un errore di conoscenza dei luoghi, ma suona strano che nel tempo non sia stato corretto e che al limite si fosse corretto il dato citando il fiume Tidone, cosa che non è mai avvenuta.
Insomma abbiamo tre fiumi, una selva dove vi scorre un rivo d'acque e che fanno parte di questa storia che per certi versi diventa curiosa per il lettore piacentino che conosce questi luoghi e la loro storia,  e resteremo con la curiosità di capire da dove sian provenute le voci della grotta di pianura e ancor più del fiume Trebbia spostato di oltre una decina di chilometri dal suo alveo!

Umberto Battini
studioso di storia locale

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