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9 ottobre 2021

CALENDASCO ANNO 1890

GUERRA AL BALZELLO
CALENDASCO NON E’ IL PAESE DI BENGODO

Cronaca politica dell’anno 1890

di Umberto Battini

Al termine dell'articolo trovi anche il testo originale leggibile

Divertente aneddoto socio-politico tratto da “Il Comune giornale settimanale di Piacenza” dell’anno 1890 dal quale deduciamo che in quel periodo la “quietissima borgata... [di] Calendasco non è parente col paese di Bengodo, le cui siepi fiorivano cotechini e salsiccia...”. Eravamo nel mese di novembre e si stavan preparando le nuove elezioni comunali e il cronista afferma che “qui i lavoratori ottenevano lavoro e pane per tutto l’anno, oggi si trovan quasi ridotti al lumicino per le infinite gravezze che il governo impone agli agricoltori, e appena riescono a trascinare innanzi la vita”.

Un periodo quindi veramente nero dal punto di vista economico per le famiglie che vivevan a Calendasco e nel territorio comunale, prevalentemente di lavoro agricolo e si portano per esempio i grandi danni causati dalle piene del fiume Po che strappa grandissime quantità di terreni utili al lavoro agricolo, soprattutto nella zona di Cotrebbia e Malpaga, che sono due odierne modeste esistenti frazioni.

Continua l’autore del pezzo che si firma solo con una T maiuscola: “Come sapete, dal lato di Cotrebbia il Po mangia ogni anno intiere possessioni, ed il Governo - che butta tanti denari in Africa e in banchetti e conferenze - lascia mangiare e nulla tenta per frenare questo tremendo lavoro di distruzione”.

Appare chiaro che il Po - come ancor oggi fa ma molto meno inquanto regimentato dall’argine maestro - tenta di erodere le sponde fluviali durante le piene e con la forza della corrente dove esonda appunto mangia, come scrive l’autore citato, terra bonificata e lavorata, a quel tempo esisteva un argine molto basso.

Leggiamo: “Quei di Calendasco non voteranno pei ministeriali e pei moderati - che è la stessa cosa - perchè qui son tutti tacitamente d’accordo di seguire quella bandiera che porti il motto: guerra al balzello”.

Un chiaro richiamo politico con un altresì chiaro esempio di malgoverno che stando a quanto qui ben descritto, lasciava ognuno ai propri crucci locali e senza ovviamente prestar orecchio al disagio enorme che recava ai lavoratori e quindi alle loro famiglie costrette a povertà. 

Ma lascio ad ognuno di leggere questo breve testo, curioso e ben scritto con un ottimo stile critico che in quel secolo andava direttamente al sodo senza piroette ed in più rende maggiormente ricca la nostra storia locale fatta anche di questi sconosciuti e dimenticati accadimenti e che con piacere porto a pubblica conoscenza.

Umberto Battini

studioso di storia locale

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