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12 novembre 2024

FRANCIGENA LA STRADA ANTICA

IL PELLEGRINO PER ECCELLENZA
DEL TERRITORIO PIACENTINO
Peregrinò da Calendasco a Roma, poi a Gerusalemme
ed infine arrivò a Noto dove visse da eremita

Lo ho già scritto più volte anche in articoli pubblici sulla stampa locale, e cioè che San Corrado andrebbe adottato come simbolo Umano e Storico di Pellegrino della Via Francigena del territorio Piacentino.
Ne ha tutte le caratteristiche. Sfido a contraddire questo dato di fatto.
 
Umberto Battini



11 novembre 2024

AFFRESCHI IN DUOMO

IN CATTEDRALE A PIACENZA
AFFRESCHI CORRADIANI

E' quello che resta dell'altare del '600 dedicato a S. Corrado Confalonieri, cioè solo gli affreschi nelle vele di una delle volte della navata sinistra.
Dipinti dal lodigiano Galeani nell'anno 1613.
Era una cappella votiva, e come sappiamo con certezza storica, l'unico Patronato del Santo in tutta la diocesi di Piacenza, era stato assegnato alla chiesa di Calendasco.  Ed è un dato storico certo e documentatissimo.


10 novembre 2024

PONTE DI BARCHE CALENDASCO

UN FATTO STORICO
SULLO "STRETTO" DEL PO
DI CALENDASCO
scritto dallo storico Francesco Riboldi un caro amico di Umberto Battini


9 novembre 2024

TRE LUOGHI STORICI

TRE LUOGHI ANTICHI
LEGATI A SAN CORRADO

La chiesa parrocchiale, di origine longobarda, dove quindi San Corrado riceverà il battesimo, il castello feudo dei Confalonieri, dove nacque nel 1290 ed il romitorio ospedale per pellegrini sulla strada romea o anche oggi detta Via Francigena. Nel romitorio S. Corrado si ritira nel 1315 dopo il fatto dell'incendio.
Nella immagine si vede il particolare ingrandito da una grande mappa storica, della fine del '500 dove si notano benissimo i tre monumenti del borgo di Calendasco. La mappa ovviamente riguarda tutto il vasto territorio fino al fiume Po, qui nella foto solo il particolare che a noi interessa evidenziare.
 


8 novembre 2024

FIUME PO

IL GRANDE FIUME
ALCUNE IMMAGINI ESTIVE
FOTOGRAFIE DI UMBERTO BATTINI
PER IL PROGETTO FOTOGRAFICO
ILMIOVIAGGIOAPO ANNO 2024




 

7 novembre 2024

PO E OSSA ANIMALI

IL GRANDE FIUME
E LE SUE SORPRESE ESTIVE
Anche se non sono fossili il Po regala ossa animali particolari
 
Quella nella foto è la parte di un cranio di suino, una parte dalla forma molto particolare.  Potrebbe essere di maiale o anche di cinghiale e non è fossilizzato, ma comunque ha i suoi anni.
Testimonia la vita animale lungo le sponde del Po, dove la natura fa il suo corso.


 
 
 

5 novembre 2024

CHIESA DI CALENDASCO

LA CHIESA DI CALENDASCO
PILLOLE STORICHE IN BREVE
 
a cura di Umberto Battini 
                 divulgatore storico
Dirò della chiesa: la parrocchiale di Santa Maria. E’ di fondazione longobarda lo dicono le pergamene del Codice Diplomatico Longobardo. Ce ne sono di scritte a Calendasco e Trevozzo ma anche a Pavia e ci richiamano il presbitero del momento abitante in Kalendasco. Notarili del 769, 784, 804, 892 etc etc. 
 
La più grandiosa ristrutturazione fu svolta nel 1734. Poi nel 1970-71 ci fu quella di don Federico Peratici per il giusto adeguamento al Vaticano II (su questa faccenda avrò da rievocare di più a tempo debito).
La chiesa prima del 1734 era “quasi quadrata” – fere quadrata dice una carta del tempo!
 
Con le capriate e il pavimento di legno: non sorprende! la chiesa è scritto essere costruita su monticello e quindi ben al riparo dalle piene umidicce e malsane del Po. Era quindi un luogo elevato quel tanto che bastava a mantenere i piedi sull’asciutto, paro paro è ancora uguale oggi. C’è anche (ben nascosta ma c’è) una antica finestra in ordine romanico, tra due muri – uno posticcio ed uno originale, è un rimasuglio coi baffi, un documento lapideo che vale oro, un testimone muto che urla (tipo Legato Sancti Conradi!).
 
Le chiese longobarde non di rado han fattura a pianta quadra, architettura in uso negli identici anni tra i bizantini che eran padroni fino a Modena. Sappiamo il nome di due nostri vecchi preti longobardi: ed ecco apparire Stabelfredus che sopra al conto era anche potente, con proprietà immobili in luoghi ben oltre la terra piacentina. Officiava a Kalendasco con diritto di decima sui poveri rurali del posto. Decima al prete, così tanto per cambiare. In fin dei conti un piatto di zuppa te lo concedevano sempre nello xenodochio, quasi a tutte le ore, bastava bussare. Toc toc toc.

Umberto Battini
 

se copii e ti torna utile il testo cita la fonte, per correttezza!

3 novembre 2024

TESTO IN INGLESE



BETWEEN CALENDASCO AND I SAW A SEAL AND THIS IS THE PATRON
Are the two Princeps (Prince) places of his life

by
Umberto Battini
     historian of S. Corrado


Two places, far away yet closer than we imagine, one in northern Italy, near the river Po and just eight kilometers from Piacenza, the other is in Sicily, in the east, between hills and sea, in the province of Syracuse.
We know well what they are: Calendasco and Noto.
In the small village on the florid plain, stands solemnly the mighty castle of the Confalonieri family, now owned by the municipality and worthily recovered with a solid restoration.

Here the Confalonieri Guelphs were feudatories for at least three hundred years and the Archive documents say so. And in the castle was born the Saint Conrad in that distant Middle Ages, in the year 1290.
And in Noto, a city that is a UNESCO heritage for the Baroque which makes it a treasure chest, S. Corrado lived the last years of his intense life as a lay Franciscan. And in that bare stone cave, he ended his life on 19 February 1351, a winter Friday, in the Valley of the Three Pizzoni.
Between the two places Prince of worship, must be kept intact a link, also because certain facts say it: for example the letter from the parish priest of Calendasco don Federico Peratici, who wrote to the Bishop of Noto in 1960, about the common devotion.

But there are also the two official and original papers, after request of the parish priest Don Giovanni Caprara, of two Insignia Relics of S. Corrado Confalonieri sent to Calendasco precisely one in 1907 and another in 1927.
The originals, signed by the Bishops of Noto, of the gift of the Relics of the Patron that Noto and Calendasco share, are in the Parish Archive of the Church of Calendasco.

In 2015, a great festival in the village on the Po river, in fact the netinis came pilgrims to the country of their patron. The members of the Association of Bearers of the Cilii Faithful to S. Corrado di Noto, headed by their president Sebastiano Floridia, donated a grandiose Cilio as a sign of devotional union.

Anche nel 1990 nell'occasione del VII Centenario della nascita (1290-1990) da Noto arrivò un folto gruppo di pellegrini che visitarono pure i luoghi di Calendasco.

They are all facts now passed on to the history of the Patron, important and to keep in mind.

Let us boast of this noble friendship due to a saint, a man who has forever linked the two places. History must be able to read in the lines of time, and research and studies to understand have been continued and are still going on here in the territory of Piacenza.

Ancient history, past and most recent, modern, speaks to the ever affable heart of the faithful and sincere devotee.

And as it is now used to say: a Saint a Devotion, Calendasco e Noto!

And of course join this all the other places where there is worship towards the beloved Holy Hermit, a people of faithful who lives in every place, in love with the gentle penitent hermit San Corrado.

2 novembre 2024

UN SANTO UNA DEVOZIONE

TRA CALENDASCO E NOTO UN SIGILLO
E QUESTO E' IL SANTO PATRONO
Sono i due luoghi Princeps (Principe) della sua vita
 
 di Umberto Battini
      storico di S. Corrado
 
Due località, distanti eppure vicine più di quel che immaginiamo, una al nord Italia, vicino al fiume Po e a soli otto chilometri da Piacenza, l'altra è in Sicilia, nella parte orientale, tra colline e mare, in provincia di Siracusa.
Lo sappiamo bene quali sono: Calendasco e Noto.
Nel piccolo borgo nella florida pianura, troneggia solenne il poderoso castello della casata dei Confalonieri, oggi di proprietà comunale e degnamente recuperato con un solido restauro.
Qui i guelfi Confalonieri furono feudatari per almeno trecento anni e lo dicono le carte d'Archivio. E nel castello nacque il Santo Corrado in quel lontano medioevo, nell'anno 1290.
Ed a Noto, città che è patrimonio Unesco per il Barocco che la rende uno scrigno, S. Corrado visse gli ultimi anni della sua intensa vita da laico francescano. Ed in quella nuda grotta di pietra, concluse la vita il 19 febbraio del 1351, un venerdì invernale, nella Valle dei Tre Pizzoni.
Tra i due luoghi Principe del culto, deve essere mantenuto intatto un legame, anche perchè lo dicono certi fatti: ad esempio la lettera del parroco di Calendasco don Federico Peratici, che scrisse al Vescovo di Noto nel 1960, relativa proprio alla comune devozione.
Ma ci sono anche le due carte ufficiali ed originali, dopo richiesta del parroco don Giovanni Caprara, di due Insigni Reliquie di S. Corrado Confalonieri inviate a Calendasco precisamente una nel 1907 ed altra nel 1927.
Gli originali, firmati dai Vescovi di Noto, del dono delle Reliquie del Patrono che Noto e Calendasco condividono, sono nell'Archivio Parrocchiale della Chiesa di Calendasco.
Nell'anno 2015 grande Festa nel borgo sul fiume Po, infatti i netini vennero pellegrini nel paese del patrono. I soci della Associazione Portatori dei Cilii Fedeli a S. Corrado di Noto, con a capo il loro presidente il signor Sebastiano Floridia, donarono un grandioso Cilio come segno d'unione devozionale.
Sono tutti fatti ormai passati alla storia del Patrono, importanti e da tener a mente.
Facciamoci vanto di questa Nobile amicizia dovuta ad un Santo, un uomo che ha legato per sempre i due luoghi. La Storia deve saper leggere nelle righe del tempo, e le ricerche e gli studi per comprendere, sono continuati e ancora vanno avanti, qui nel territorio piacentino.
La Storia antica, passata e piùrecente, moderna, parla al cuore sempre affabile del fedele e del devoto sincero. 
E come ormai si è usi dire: un Santo una Devozione, Calendasco e Noto!
Ed ovviamente a questo si uniscono tutti gli altri luoghi dove c'è culto verso l'Amato Santo Eremita, un popolo di fedeli che vive in ogni dove, innamorato del mite penitente eremita San Corrado.