NEI LUOGHI DI SAN CORRADO
SULLE ORME STORICHE
Visita dei luoghi principali del culto
Una
graditissima visita a Calendasco nella domenica della festa di Santa
Rita, due netini in pellegrinaggio tra le radici storiche di San
Corrado.
Sono tre i monumenti che "parlano" al fedele del Patrono: la chiesa, il castello ed il romitorio-ospitale.
Nella
mattina della domenica la visita alla chiesa che contiene il grande
quadro di S. Corrado con l'incendio, posto nella sua cappella, poi la
statua solenne con accanto il grande Cilio donato nel 2015, l'altro
quadro del 1750 ca. con il santo nella grotta netina e il poderoso S.
Corrado affrescato nell'abside accanto al Cristo crocifisso.
La
visita è proseguita nel Romitorio dove nel 1315 l'Eremita convertito si
fece terziario francescano penitente, accolto da frate Aristide. Qui
sotto al maestoso portico si può vedere il grande affresco con la
Vergine e il Bambinello con S. Corrado in ginocchio, realizzato da Bruno
Grassi che è anche il proprietario del monumento e che ha raccontato la storia del convento. E' stata fatta visita
anche alla parte più antica, quella longobarda, cioè lo xenodochio
(ospitale).
Il
castello, ancora chiuso per i lavori di restauro, è stato mostrato ai
due ospiti netini nientemeno che dal sindaco in persona Filippo
Zangrandi. Nell'antico salone superiore del castello si possono vedere
centinaia si stemma della casata dei Confalonieri, dipinti nel cassonato
ligneo del soffitto.
I
due pellegrini di Noto sono Francesco Berrini (Presidente della Società
dei Portatori di S. Corrado) con la moglie Rita e sono stati
accompagnati da Umberto Battini, studioso del Santo, che ha tessuto le
fila di questa bellissima e gradita visita.
Noto
e Calendasco unite dalla devozione secolare e ricca di riferimenti
storici che ci fanno "incontrare" un San Corrado vivo, percorrendo e
visitando luoghi che il Patrono abitò durante la sua vita.