FEUDATARI PIACENTINI
IL GIURAMENTO
Nel XII secolo ed oltre il governo comunale piacentino richiede ai nobili che fan sottomissione di abitare nel castello del contado, quindi di difendere i diritti piacentini e giurare fedeltà al Comune. Insomma un mezzo per salvaguardare in modo efficace i beni cittadini e quelli del contado.
Il vassallo, che rimane padrone del suo feudo e castello, giura sul Vangelo: un impegno molto serio, che indica anche di esser agli ordini dei Consoli di Piacenza cui deve obbedienza.
La formula è tramandata, si trova nel Registrum Magnum e inizia così: "Juro ego ad Sancta Dei evangelia quod bona fide et sine fraude de cetero ero fidelis Comuni Placentie...".
Si giura fedeltà totale al Comune contro i nemici.