.

.


8 aprile 2020

I PORTI SUL PO

A CALENDASCO: I PORTI SUL PO
Secondo le indicazioni dei documenti


Sulla strada romana Piacenza-Pavia quella che in latino è la via chiamata Placentia-Ticinum, sono transitati tanti uomini, merci e soldati in marcia.
Calendasco in epoca romana era a quel tempo chiamato Ad padum, cioè letteralmente Al Po, cioè presso il guado del fiume della strada.
Ma ci preme anche far chiarezza sui porti e attracchi del grande fiume Po, proprio qui nel territorio che abbraccia il comune di Calendasco.
Infatti le carte, tante e precise, che abbiamo potuto vedere ci indicano una continua presenza di luoghi per attracco e passaggio del fiume.

I PORTI ELENCATI
NEI DOCUMENTI

Ad esempio nei secoli, cioè dal periodo romano e post-romano e fino ad almeno il 1800 abbiamo senza dubbio ritrovati elencati i seguenti luoghi quali posto di passaggio o attracco sul fiume: e parliamo di Soprarivo, a circa un 2 km nord-ovest del borgo, e poi il passaggio del Bosco, e l'altro al Mezzano dinanzi al territorio di Somaglia e quello di Cotrebbia (vecchia), tutte località non molto distanti da Calendasco.
Insomma una terra sulla quale molto influiva il fiume fin dall'antichità e così per tanti secoli e senza scordarci dei diversi molini posti proprio sul fiume e che sfruttavano per la macina la forza della corrente del Po che con forza girava la poderosa ruota collegata agli ingranaggi interni della molitura.
Attualmente abbiamo due possibilità: il porticciolo di Soprarivo della Via Francigena e poco più a valle dirimpetto al paese l'attracco della Società Canottieri, in località detta Masero.