Questioni di guelfi e ghibellini
Truppe del Colleoni sulle terre del
Vescovo e del suo Confaloniere?
di Umberto Battini
Il
vescovado piacentino aveva da ormai circa 150 anni il possesso del feudo di
Sant’Imento mentre il borgo di Calendasco era affidato ai loto fedeli feudatari
i milites Confalonieri che spartanamente vivevano nel castello. Doveva
essere un novembre piovoso e grigio, ma quando si è uomini d’arme non c’è
stagione che tenga, gli homini d’arme del Colleoni dovevano stanziare in questi
prati piacentini dei comuni di Sant’Imento e Calendasco. Si trattava di
attendere tempi migliori e poi questi homini d’arme alleati del Duca di Milano,
se ne sarebbero andati via. Nel
frattempo però c’era da mantenerli assieme ai loro cavalli. E a
ciò dovevano provvedere gli homini dei detti comuni. Si
lamenta il Duca che il magnifico Bartholomeo Cogliono avesse già tentato ma
senza risultato alcuno, di far albergare in quei comuni alcuni suoi uomini che
però non erano stati accettati ne alloggiati.
E Benedetto
de Curte, capitaneo citadelle civitatis nostre Placentie, sarebbe ora riuscito
in tutto ciò? Leggetevi
la missiva spedita dal Duca Francesco Sforza e traete le vostre conclusioni.
E’
veramente divertente il serioso ed antico linguaggio: un misto di latinismi ed
italiano, ainostri giorni una simile scrittura riceverebbe molte sottolineature
in rosso da una qualsiasi maestrina di scuola elementare, ma quello era il modo
e la forma cancelleresca di scrivere – carta e penna – missive contenenti
ordini ducali.
1453 novembre 5 - “in castris
contra Rogadum”
Benedicto
de Curte, capitaneo citadelle civitatis nostre Placentie.
Altra
volta nuy scripsemo, ad instantia del magnifico Bartholomeo Cogliono, ad li
homini et comune de Sancto Hymento et de Calendasco che dovessero allogiare
certi cavalli del prefato Bartholomeo; et perché dicto Bartholomeo ne dice che,
quantunche fosse stato scripto, che niente de mancho non gli mandò cavallo
alcuno, hora luy gli manda certi cavalli et alcuni homini d’arme, quali ha
tolti de novo ali suoi servicii, li quali haveranno a stare lì tanto che serano
messi impuncto, et poi dicto Bartholomeo gli farà venire in campo et sarà
prestissimo. Sichè volemo che tu fazi allogiare dicti cavalli deli dicti
homini, et faray che li sia data stantia et strame. Data ut supra.
Ser
Iohannes
Umberto Battini
studioso di storia locale