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3 settembre 2019
PORTO DEL BOTTO
ATTESTATO NELLE ANTICHE MAPPE
E NEI DOCUMENTI
A Calendasco erano vari porticcioli sul fiume Po.
Tra questi vi era quello detto del Botto Piacentino, che oggi più o meno, dato che il PO ha cambiato e tanto la sua forma, possiamo dirlo al luogo del Masero.
Questa località è a 700 metri dal paese, imboccando la via Po posta davanti al Palazzo del Comune, è anch'essa assai remota .
Da alcuni anni al Masero esiste un grande pontile per attracco delle barche, in una posizione favorevole e sempre ben ricca d'acque onde evitare insabbiamenti.
L'imbarcadero o porticciolo è della locale Società Canottieri Calendasco.
Nella documentazione in archivio di Stato di Piacenza, si conservano ad esempio anche i documenti sul fiume dell'area di Calendasco del 1700 che indicano appunto essere attivo oltre al Porto di Cotrebbia (vecchia) anche quello detto del Botto. Le mappe del 1600 ne sono un altro chiarissimo esempio perchè anche in esse viene citato.
Il Po ha subito un notevole cambiamento dal 1400 all'oggi ma è importante saper collocare queste antiche testimonianze di vita civile e di fiume, nei luoghi del territorio di Calendasco che li hanno ospitati e il porto del Botto (il botto è un ampio appezzamento del meandro del Po) è uno di questi luoghi, oggi ascrivibile per quel che riguarda la sponda emiliana, al luogo del Masero.
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15 luglio 2019
DEVOZIONE E ARTE
OPERA DI UN PORTATORE DI SAN CORRADO
L'ARCA DEL PATRONO
Un vero cesello artistico
Si chiama Emanuele Pastorella, l'artista e cesellatore di questo gioiello devozionale; un giovane netino che è anche un Portatore dell'Arca di San Corrado e che ha una manualità d'artista a tutto tondo!
E' giusto chiamare le cose col loro nome e Emanuele può definirsi artista e cesellatore di fine mano.
Raramente penso si sia potuta incontrare una riproduzione dell'Arca che contiene le spoglie del Patrono fatta con così sublime cesello.
I particolare che arricchiscono l'Arca sono tanti e in questa riproduzione il bravissimo artista non ne ha tralasciato nemmeno uno. Bulinature e cesellature fini e precise: le colonne, i rilievi dei Santi raffigurati sui fianchi, i dettagli più piccoli dell'Arca originale, anche qui sono riprodotti al dettaglio.
Così come sorprende la bellezza del Cristo sul globo dorato alla sommità dell'Arca.
Questo gioiello d'arte e devozione è stato solennemente benedetto al Santuario di S. Corrado fuori le mura di Noto, dal rettore don Eugenio Boscarino. Alla cerimonia erano presenti fedeli netini ed anche un folto gruppo di Portatori dell'Arca con il loro Presidente Francesco Berrini.
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l'Arca riprodotta fedelmente |
A rendere ancor più completa quest'opera, anche un Cilio, riprodotto nel dettaglio dall'artista e che corona il senso profondo del culto devozionale al Santo eremita piacentino, infatti i Cilii sono la corona che circonda nei momenti solenni l'Urna di S. Corrado.
Una fede devozionale ricchissima quella dei netini, che continuamente si esprime dedicando arte e onori al Patrono, in forme molto alte e nobili che rendono onore a questa terra e alla città di Noto.
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7 luglio 2019
S T O R I A
Qui sotto una parte dell'articolo apparso sul quotidiano di Piacenza Libertà a pag. 9 il giorno della vigilia della Festa di San Corrado a Calendasco e Noto, il 18 febbraio 2009 - 10 anni fa!
Scritto e firmato da Umberto Battini, devoto e studioso di S. Corrado Confalonieri.
Ecco una parte estratta dal testo della paginata del giornale, leggetela!
San Corrado, l'eremita
da Calendasco a Noto
La storia del santo piacentino patrono della città siciliana
da Calendasco a Noto
La storia del santo piacentino patrono della città siciliana
di Umberto Battini
In questi anni a Piacenza
c’è stata una riscoperta molto accalorata della figura del
santo eremita piacentino Corrado Confalonieri. Intorno a
questo illustre personaggio del medioevo si è ampliato un
nuovo filone di ricerca storica, basata principalmente su
inediti documenti che ce ne hanno additato un volto più
storicizzato. Un lavoro certosino, di cesello verrebbe da
dire, silenzioso ma proficuo che è giusto condividere sui due
livelli – con un gioco di parole - cioè quello cultuale e
l’altro culturale. Una figura di religioso significativa: il
nobile cacciatore poi incendiario, il penitente che si fà
pellegrino, il taumaturgo che letteralmente “fa comparire”
pane angelico, come richiamo alla manna del deserto – la sua
vita nel deserto simbolizzato dall’isolamento nella grotta
presso Noto ove muore il 19 febbraio 1351. Sulla origine del santo dalla nobile casata dei Confalonieri non lascian dubbi nemmeno gli stessi Giurati della città di Noto, che nella triplice lettera inviata nel 1610 agli Anziani e Priori di Piacenza, al Vescovo Conte mons. Rangoni ed al Farnese, spronandoli di avviar ricerche sul santo piacentino, scrivono: “si ben fiorì di virtù Eremita et oggi reluce fra beati, già nel secolo fu cavaliero della famiglia Confaloniera e segnalatissimo nella patria per aver lasciata in un monasterio di quella la moglie e distribuito li beni fra quali s’è fatta coniectura d’alcuni curiosi esserci stato il Castello Calendasco…”.
E la risposta dei Giurati piacentini non tardò, con la lettera del 14 maggio 1611 inviata a Noto essi li informarono dell’esito delle ricerche negli archivi allegando alla stessa una lunga relazione ove si legge che “il più vecchio della stirpe Confalloniera” ha il privilegio “d’accompagnare il nuovo Vescovo quando entra Pontificalmente la prima volta”, ma più clamorosamente questa relazione rivela che nel monastero di S. Chiara di Piacenza “per molta diligenza usata da persone autorevoli, altro non si è trovato che la notizia d’una suora Gioanina Confalloniera, che specialmente viveva nel 1340 et anco nel 1356. Detta qual suora si dice che, rispetto al tempo, non ci sarebbe difficoltà che non potesse essere la moglie di Santo Corrado.”.
Un fatto acclarato è il luogo della nascita fisica di San Corrado e questa notizia ci viene presentata in forma ufficiale nel Legato Sancti Conradi del 1617, che il Vescovo di Piacenza anch’egli spronato dai Giurati netini, “tutte le predette cose approvò confermò e lodò, e approva conferma e loda”.
E’ un documento redatto nel Palazzo del Vescovo, alla sua stessa presenza ed è reso pubblico dal notaio e cancelliere episcopale Giovan Francesco de’ Parma. Il Legato voluto dallo Zanardi-Landi feudario succeduto ai Confalonieri, esplicita: “qui quidam S.tus Conradus, ut perhibetur fuit oriundus de praedecta Civitate ex admodum Ill.ma famiglia D.D. Confanoneriorum abitatores Dominorum Loci Calendaschi loci, et Villa Ducatus Placentini ultra trebiam…” .
Vi è contenuta pure la frase ut in eius vita pubblica tipis mandata videre est , valida conferma che le indagini sul santo erano concluse ed avevano portato a poter fare delle dichiarazioni certe grazie a ciò che si era rintracciato dei trascorsi civili: le affermazioni sicure che sono punti saldi che vanno a fortificare la narrazione esposta nel documento, sono:
1 – San Corrado è un piacentino,
2 – discende dalla Nobile Famiglia dei Confalonieri,
3 – è nato fisicamente in Calendasco.
Il Legato contiene questa importantissima affermazione: “qua quidam devotio es maior promoveri et excitavi debet in praedicta Ecclesia loci Calendaschi cum ex eodem loco iste Sanctus, ut praefertur originem terrenam duxerit, sic verisimiliter incolas eiusdem loci, sui nominis devotos gratis, et intercessione apud Deum Optimum Maximum persequunturus…” testualmente “certamente quella maggiore devozione è da promuovere e deve essere stimolata nella predetta Chiesa del luogo di Calendasco, il medesimo luogo dal quale codesto Santo, avendo tratto la sua origine terrena come si riporta, avrebbe assistito veramente gli abitanti del medesimo luogo, devoti del suo nome, per le grazie ed intercessione presso Dio Ottimo Massimo”.
Senza equivoco leggiamo che San Corrado è nato fisicamente a Calendasco ed il Vescovo di Piacenza, i Testimoni presenti, il parroco Rettore di Calendasco, il Conte Zanardi Landi e lo stesso notaio e cancelliere della Curia Episcopale ritengono quindi fuori di ogni dubbio la autenticità della affermazione e mai nessuno si contrappose, est probatio probata.
La causa che spinge il nobile Corrado alla conversione è collegata ad un incendio che provocò durante una battuta di caccia verso l’anno 1315. Siccome fu incolpato del danno un innocente contadino, Corrado lo fa liberare ammettendo la colpa: lui è il colpevole e lui è l’uomo da punire.
Una nuova ipotesi sull’incendio causato dal giovane san Corrado è emersa dagli archivi, il fatto eccezionale è dato da una pergamena dell’11 gennaio 1589: è una investitura di un fondo terriero di 200 pertiche fatta dai monaci di Quartazzola. La pergamena rinvenuta all’Archivio di Stato di Parma riporta che le terre sono poste nel territorio di Calendasco, in direzione di San Nicolò e nel luogo detto “alla Bruciata.
A diritto questo grande spazio rurale fatto di campi coltivabili e di bosco può essere ritenuto il luogo dell’incendio di san Corrado Confalonieri, una ipotesi da prender sul serio, data dalla ragionevolezza che una così vasta possessione terriera sia ricordata nel ‘500 con il nome ‘Bruciata’, sintomo che lì vi fu nei tempi andati un possente incendio che ancora segnava la toponomastica e la memoria della gente.
Messer Corrado nasce nel 1290 da una Casata non solo guelfa e papalina, ma addirittura tanto religiosa da essere quasi fuori dalla norma, infatti quando Corrado è un arzillo giovanotto dedito alla cavalleria ed all’hobby della caccia, vanta un esempio costante di parenti dati alla religione in diversi conventi di Piacenza.
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3 luglio 2019
LIBRO VEDO I CIELI
Autore padre Raffaele Talmelli
Psichiatra ed esorcista
Un libro adatto a chi sa approcciare questi temi, ed esaurientemente azzeccato.
L'autore è anche esorcista oltre che psichiatra e quindi riesce a dare a questo studio anche un sovrappiù che viene dall'esperienza.
Questa seconda edizione ampliata e corretta del libro è un buon saggio, scritto da un esperto, un libro che ora tocca le 400 pagine a €30.
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30 giugno 2019
MERCIMONIO
ILLECITO
LA VENDITA DI RELIQUIE
Cosa dice la Chiesa
di Umberto Battini
Leggete l'istruzione di dieci pagine e 38 articoli della Congregazione per le Cause dei Santi reperibile sul web, emessa nell'anno 2017.
E' una faccenda seria, molto seria. Per un cristiano.
L’istruzione, intitolata “Le reliquie nella Chiesa: autenticità e conservazioneˮ si rivolge ai vescovi e sostituisce le indicazioni contenute nell’appendice della precedente istruzione “Sanctorum Materˮ (del 2007). Il nuovo documento ricorda che le reliquie «hanno sempre ricevuto particolare venerazione e attenzione perché il corpo dei beati e dei santi, destinato alla risurrezione, è stato sulla terra il tempio vivo dello Spirito Santo e lo strumento della loro santità, riconosciuta dalla Sede Apostolica tramite la beatificazione e la canonizzazione».
L'articolo 25 del documento così recita:
«Sono assolutamente proibiti il commercio (ossia lo scambio di una reliquia in natura o in denaro) e la vendita delle reliquie (ossia la cessione della proprietà di una reliquia dietro il corrispettivo di un prezzo), nonché la loro esposizione in luoghi profani o non autorizzati».
Il riferimento in nota è al canone 1190 del Codice di Diritto Canonico, che recita: «è assolutamente illecito vendere le sacre reliquie».
Purtroppo sul web, nei mercatisi antiquari dell'usato, non di rado si possono vedere esposte reliquie di Santi! Dando per scontato che siano per buona parte vere, è probabile che molte siano anche false! Ma ciò non dimezza la gravità della cosa.
Tanto per esser chiari: per la Chiesa è un illecito! Cioè non-lecito!
Il termine illecito, in diritto, indica un comportamento umano contrario all'ordinamento giuridico, in quanto costituisce violazione di un dovere o di un obbligo posto da una norma giuridica (detta primaria), al quale un'altra norma (detta secondaria) ricollega una sanzione.
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27 giugno 2019
EMILIA EMILIA
CADE A PEZZI
EMILIA CHE VAI DA BOLOGNA A PIACENZA
Un pezzo di Regione a pezzi. Eticamente, culturalmente, civilmente, politicamente.
Scadali a Piacenza, a Reggio Emilia e via via elencando. La bella Emilia quella che si diceva la rossa, la dotta e la grassa, ma non siamo più al tempo di Guccini.
Etica e morale a livelli di guardia!
Cultura a livelli di guardia!
Senso civico a livelli di guardia!
Politica: non pervenuta! Forse galleggia (per ora) fin che la dura, la Lega.
Addio mia Bella addio, l'armata se ne và...!
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21 giugno 2019
21 GIUGNO
SOLSTIZIO D'ESTATE
CALDO, SOLE E FRUMENTO COLOR ORO
L'afa, il caldo esagerato. Le notti alla ricerca del fresco. Il sonno più difficile a venire la notte.
Qualche zanzara. Un ventilatore che gira frenetico o un condizionatore d'aria che ti ghiaccia le ossa.
La sete e i gelati. La pigrizia e la fuga dalle ore più calde. La canicola del meriggiare.
L'estate. La stagione della luce, e delle notti corte.
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19 giugno 2019
UNESCO E IL PO
PARIGI HA UFFICIALIZZATO
IL MEDIO GRANDE PO RISERVA UNESCO
ANCHE CALENDASCO NE FARA' PARTE
Calendasco fa ufficialmente parte dei Comuni dell'asta del fiume Po posti sotto la tutela del MaB quale Riserva Mondiale dell'UNESCO.
Un grande passo avanti nella tutela e valorizzazione del PO e della gente che popola il corso del fiume.
Auguri Calendasco ed al tuo Fiume che da secoli segna questo territorio!
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foto Umberto Battini - il PO al Masero di Calendasco durante una piena |
ARTICOLO DE ILPIACENZA - CLICCA QUI
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17 giugno 2019
NOTO 2019
un articolo dedicato ad un Amico e Artista di Noto
LE OPERE PERSONALI DELL'ARTISTA
L'ARTE DI ROSARIO TUMINO
In mostra le opere prodotte tra 2017 e 2019
di Umberto Battini
Nei cosiddetti Bassi di Palazzo Ducezio (il Palazzo del Comune) e cioè nei locali dietro allo stesso prestigioso edificio circondato da uno slargo lastricato, si tiene una Mostra d'Artista significativa.
Saranno visibili le opere pittoriche realizzate da Rosario Tumino, una serie di eccellenti dipinti dei quali non pochi sono dedicati al Patrono della Città di Noto, l'Amatissimo San Corrado!
Si tratta di pitture che la buona mano pittorica di Tumino ha prodotto negli anni recenti e cioè dal 2017 ad oggi.
E' importante dire che nell'arte del pittore si palesa la sua devozione verso il Santo Protettore di Noto.
Non va scordato che nella grotta del Santuario è esposto perennemente e da Rossario Tumino donato, un bellissimo quadro dedicato al Santo e che rievoca in pochi passaggi in modo sublime tutti gli aspetti importanti della Vita e della devozione al Patrono.
Ma l'arte di Rosario Tumino non è ovviamente solo dedicata a questo aspetto devozionale: con la sua buona arte sa dipingere e mettere sulla tela anche altri gradevolissime rappresentazioni. La mano pittorica dell'artista è sicura e ben delineata, dalla costruzione dei suoi quadri si comprende che c'è una solida base di conoscenza e studio dell'arte, non siamo di fronte a improvvisazione ma tutto è ben dipinto rispettando le geometrie e la forma.
Insomma una Mostra che dona al visitatore per mezzo di questo artista locale più d'una emozione e che fa comprendere quanto sia ricca di nobile e bene espressa arte questo popolo netino, che può con sicurezza vantare in Tumino un prezioso tassello.
Bene è stato concedere questo ottimo spazio a questo evento che avrà un sicuro successo culturale!
Certamente tra i primi visitatori non mancheranno le decine di devoti delle Associazioni devozionali di Noto ed ovviamente i tanti netini che ritornano nella loro città nel periodo estivo assieme a migliaia di affascinati turisti!
La Mostra che si tiene a Noto, in pieno centro affacciata sulla maestosa cattedrale, è ad ingresso gratuito dal 20 luglio al 15 agosto 2019.
LE OPERE PERSONALI DELL'ARTISTA
L'ARTE DI ROSARIO TUMINO
In mostra le opere prodotte tra 2017 e 2019
di Umberto Battini
Nei cosiddetti Bassi di Palazzo Ducezio (il Palazzo del Comune) e cioè nei locali dietro allo stesso prestigioso edificio circondato da uno slargo lastricato, si tiene una Mostra d'Artista significativa.
Saranno visibili le opere pittoriche realizzate da Rosario Tumino, una serie di eccellenti dipinti dei quali non pochi sono dedicati al Patrono della Città di Noto, l'Amatissimo San Corrado!
Si tratta di pitture che la buona mano pittorica di Tumino ha prodotto negli anni recenti e cioè dal 2017 ad oggi.
E' importante dire che nell'arte del pittore si palesa la sua devozione verso il Santo Protettore di Noto.
Non va scordato che nella grotta del Santuario è esposto perennemente e da Rossario Tumino donato, un bellissimo quadro dedicato al Santo e che rievoca in pochi passaggi in modo sublime tutti gli aspetti importanti della Vita e della devozione al Patrono.
Ma l'arte di Rosario Tumino non è ovviamente solo dedicata a questo aspetto devozionale: con la sua buona arte sa dipingere e mettere sulla tela anche altri gradevolissime rappresentazioni. La mano pittorica dell'artista è sicura e ben delineata, dalla costruzione dei suoi quadri si comprende che c'è una solida base di conoscenza e studio dell'arte, non siamo di fronte a improvvisazione ma tutto è ben dipinto rispettando le geometrie e la forma.
Insomma una Mostra che dona al visitatore per mezzo di questo artista locale più d'una emozione e che fa comprendere quanto sia ricca di nobile e bene espressa arte questo popolo netino, che può con sicurezza vantare in Tumino un prezioso tassello.
Bene è stato concedere questo ottimo spazio a questo evento che avrà un sicuro successo culturale!
Certamente tra i primi visitatori non mancheranno le decine di devoti delle Associazioni devozionali di Noto ed ovviamente i tanti netini che ritornano nella loro città nel periodo estivo assieme a migliaia di affascinati turisti!
La Mostra che si tiene a Noto, in pieno centro affacciata sulla maestosa cattedrale, è ad ingresso gratuito dal 20 luglio al 15 agosto 2019.
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3 giugno 2019
31 maggio 2019
PROFETI
SAMUEL P. HUNTINGTON
LO SCONTRO DELLE CIVILTA'
E IL NUOVO ORDINE MONDIALE
Uscì nel 2001 questo strepitoso libro
Non solo la Fallaci, bravissima e lucida, ma anche lo studioso americano con questo testo già al tempo fece boom e scalpore!
Azzeccava una analisi pulita precisa puntuale. Lo lessi d'un fiato in quel 2001.
D'altra parte era appena "successo" il dato Torri Gemelle. Ma il libro già era in questio ed è stato profetico, cavoli!
"In Europa, la civiltà occidentale potrebbe essere minacciata anche dall'indebolimento, della sua componente principale, il cristianesimo".
Ovviamente il libro dello storico-studioso vede tantissimi aspetti della società Occidentale e non solo, apre sprazzi che ora, adesso, purtroppo si stanno avverando. Non solo questioni di geo-politica quindi.
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30 maggio 2019
MODENA
IN PROCESSIONE
SABATO 1 GIUGNO
VIVA MODENA CATTOLICA
di Umberto Battini
Bravissimi i modenesi e non solo, perchè la processione di riparazione pubblica avrà un ottimo successo!
La città che ha per Patrono San Geminiano farà questo atto riparatore.
Quando si è fatto il maestoso Convegno Mondiale della Famiglia a Verona un piccolo gruppuscolo venne a inveire contro chi parlava al Convegno.
Sicuramente gente che rispetta solo i propri di diritti e non rispetta quelli altrui.
Adesso tocca a noi cattolici rompervi le scatole: ma non con gli insulti ma in modo cattolico, cattolicissimo, e ciò vi farà ancor più rodere!
Una bella Processione con tanto di Preghiere.
Senza insultare nessuno.
Così è se vi pare!
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