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27 ottobre 2016

CIAMBELLINE DEI MORTI

Una tradizione piacentina
LA COLLANA DI BUSLANEI
Ogni bimbo e bimba ne aveva una al collo 

di Umberto Battini

Andare alla messa dei defunti al cimitero per i bambini non è mai stato il massimo perchè sembrava interminabile e soprattutto per noi che ricordiamo quel periodo, quando l'autunno era davvero autunno e quindi il freddo e la nebbia "di mort" - dei morti, cioè di quel periodo - erano sempre presenti e puntigliosi.

 La nebbia la potevi tagliare con una lama, ma incappottati e con dei cuffioni di lana, si resisteva a quella messa, tra adulti e parenti quasi mai visti.
Però alla fine di questa lunga ora -la lunghezza della messa all'aperto dipendeva dal prete che celebrava - avevi un premio: la collana delle ciambelline, che tra l'altro, potevi scegliere: dure o morbide! 
Io personalmente adoravo quelle gonfie e dure, che sgranocchiarle era una lotta, ma alla fine si vinceva sempre e la povera ciambellina veniva ingoiata senza riserve.
La collanina di ciambelle la vendeva "al bùslanèr ad Sèrmat", un signore che aveva il dono della moltiplicazione (ma per la verità ero io che ero ingenuo bambinello) perchè lo ritrovavi ad ogni messa dei morti, in qualsiasi paese o frazione ti spostassi. E si, perchè quei giorni erano veramente pesanti per noi bambini, infatti i genitori ci trasportavano mattina e pomeriggio per cimiteri più o meno locali, dove ritrovavamo le radici, i nostri morti, nonni, bisnonni, zii e amici dei genitori, che quasi mai avevamo conosciuto e che ci guardavano da quelle lapidi in marmo scolorito dal tempo in piccole foto in bianco e nero d'una severità che ti metteva sull'attenti! Pareva che il parente defunto da quella foto in posa serissima, ti dicesse: "Ei, silenzio, rispetto, prega e va!".

 Ma alla fine il premio era la collanina di ciambelline, che quell'omone messo appena fuori del cancello del cimitero con in mano decine di queste dolci collane, ti metteva la collo.
Dal cimitero di Calendasco mentre si tornava a piedi a casa, lentamente tra gruppi di adulti chiacchieroni, si cominciava a staccare la prima ciambella e la fortuna più grande per un bambino era anche data dal fatto che siccome tutti al collo ne avevamo una, non c'era pericolo di dover dividere la leccornia con fratelli e sorelle o amici vari.
Ognuno era "padrone" della sua ambita e dolce collana!
Ogni tradizione porta con se un racconto, una fatica che alla fine è sempre ripagata, e questo è il mio racconto, vero e vissuto, di qualche (forse già tanti!) anni fa.

Umberto Battini

18 ottobre 2016

PROCESSIONE

BAMBINELLO DI PRAGA
COME OGNI ANNO ALL'APERTURA DELL'ANNO
CATECHISTICO
LA PROCESSIONE SOLENNE

A Calendasco domenica 16 ottobre, in una bella mattinata di sole, si è svolta la processione dalla scuola fino in chiesa a seguire la santa messa.

La vara con il Bambinello di Praga è stata portata da bambini e bambine del catechismo.
Questa ottima devozione è stata introdotta anni fa e questo prezioso Bambin Gesù è stato donato da un calendaschese doc il signor Marino Civardi e dalla sua famiglia, e tutto alla memoria della giovane figlia che anni fa è salita al Paradiso causa una grave malattia; il Marino - conosciutissimo e cattolicissimo uomo d'altri tempi! - e la moglie Marisa han così fatto alla chiesa questo dono prezioso e importantissimo.
La santa messa era affollata di gente e infine, nel cortile di fianco alla chiesa, sono state distribuite e vendute le castagne cotte sulla legna, buonissime caldarroste!

Ma anche un ottimo rinfresco aperto a tutti i parrocchiani ha accolto chi per un attimo, prima del pranzo, ha voluto fare due chiacchiere in compagnia, tra noi, gente di Calendasco, gente del Po, gente affabile.

Umberto Battini

 

30 settembre 2016

PO CALENDASCO 1898

Una pillola storica
SALVATAGGIO DALLE ACQUE
Durante una piena autunnale 

di Umberto Battini


Ritrovo in una vecchia "Gazzetta" la notizia di un ammirevole salvataggio.
La nostra gente di fiume, da sempre legata a questo serpentone d'acqua chiamato Po, ha sempre avuto una attrazione per cui anche le piene erano ed ancora lo sono, motivo di curiosità.
E così un bambino, spintosi troppo appresso al fiume che stava lentamente crescendo per una piena, si trovò letteralmente sommerso dalle acque.


Riuscì a salvarsi arrampicandosi su di un albero ma restò in balia della corrente e dell'acqua che continuava a crescere minacciosa. Fortuna volle che qualcuno si avvide del piccolo e delle sue urla.
Due coraggiosi uomini di Calendasco, con una battellina, raggiunsero nella corrente il piccolo e riuscirono a salvarlo con grande pericolo anche per se stessi!
I due buoni salvatori, due calendaschesi da premiare, si chiamavano Emilio Barbieri pescatore di professione e Agostino Bianchi contadino.
Il fattaccio del salvataggio del fanciullo avvenne sul fiume Po a Calendasco il 17 ottobre 1898.

Umberto Battini


28 settembre 2016

FRANCIGENA

INAUGURAZIONE
LA NUOVA BARCA PER PELLEGRINI
AL GUADO DI SIGERICO 

Venerdì pomeriggio (orario purtroppo lavorativo e questo penalizza) si inaugura la nuova imbarcazione.
La Via Francigena a Calendasco è un bene culturale importantissimo.


19 settembre 2016

CORTEO IN CITTA'

Città blindata 
PASSA IL CORTEO DEL SINDACATO USB
Tutto si è svolto in modo corretto

di Umberto Battini 

città deserta, mercato smantellato, dehors tolti già da mezzogiorno


Sabato pomeriggio del 17 settembre, Piacenza si blinda e diventa un deserto.
Negozi chiusi, mercato ridotto e smantellato in anticipo.
Alle ore 13 già tutto in centro era "chiuso" e non si vedeva in giro anima viva a parte i primi gruppi di polizia antisommossa.
Le camionette della Celere posizionati nei luoghi strategici a bloccare alcune strade del centro.
Il corteo dell'USB che protestava per il fatto tragico del povero operaio rimasto schiacciato sotto ad un tir al polo logistico, aveva la partenza dalla piazza della stazione e dopo aver attraversato il centro città ha avuto la sua parte finale ai giardini di fronte alla stessa stazione.


Dopo circa due ore (partenza prevista ore 14) il corteo arrivava in centro composto da circa 1500 persone e uno sventolare un pò "malinconico" di bandiere rosse alcune con la "famosa" falce e martello gialla.
Urla di slogan, qualche fumogeno, ma infine niente fuori le righe perchè effettivamente il pericolo che qualche "sbandato" potesse creare problemi e qualche danno a cose e vetrine era nell'aria ma per fortuna è stato tutto sotto controllo.



Per chi ha assistito al passaggio di questo curioso corteo "rosso" la sensazione è stata di rivedere un vecchio filmato del '68, ma resta il fatto che la protesta è lecita quando si mantiene nella legalità.

Ho seguito il corteo solo nel suo passaggio nel cuore della città, piazza Cavalli, dove un buon numero di piacentini curiosi, da sotto i portici guardava e commentava.
Propongo alcune immagini di questa "insolita" giornata piacentina conclusa sotto ad una pioggia battente.














 














 

16 settembre 2016

OPERA PARROCCHIALE 1894

IL CONSIGLIO DELLA PARROCCHIA
NE FACEVANO PARTE I NOBILI


La Fabbrica della Parrocchia, cioè il gruppo di persone che dovevano deliberare circa le spese della chiesa di Calendasco, era composto dai nobili del paese.
Sorprende leggere quanti essi fossero ad abitare in questa terra piacentina.
L'avvocato Lancillotto Anguissola era il Presidente (sappiamo il bene che la nobil donna Maria Vittoria Anguissola ha fatto a Calendasco donando immensi beni mobili e immobili).


Ne faceva poi parte il dottor Giacomo Antonini, proprietario della "Villa" che fu dei Dal Verme, il conte Francesco Falconi, e poi Luigi Briola e Ferdinando Tirelli con il parroco don Egidio Agazini.
Dai Registri dei vari secoli, scopriamo che ad esempio anche il conte Perletti ne fece parte, leggiamo che il consiglio deliberava non solo circa le spese per il mantenimento della chiesa e della casa canonica ma decideva anche circa l'acquisto dei paramenti sacri e degli oggetti liturgici.
Interessanti le delibere per lavori alla chiesa, per l'organo e per le pitture.
Di queste sedute del consiglio veniva mantenuta una memoria scritta molto scrupolosa e chiara che ci consente di capire come e quando vennero apportate modifiche importanti e come erano organizzate le varie celebrazioni solenni quando ad esempio richiedevano un intervento economico per la miglior riuscita ad esempio della solennità patronale di San Corrado.

Umberto Battini


5 settembre 2016

FESTA PRO SLA

PIAZZALE DELLA PISCINA GREMITO
UNA FESTA NELLA FESTA
PER UN'OPERA MERITORIA

di Umberto Battini

Sabato 3 agosto, una notte estiva caldissima! Sulla piazza di fronte alla piscina di Calendasco, si è svolta la 2^ Festa della Speranza pro SLA.
La raccolta di fondi da destinare alla ricerca su questa malattia molto invalidante è stata un successo pieno.
Centinaia di persone sedute ai tavoli a mangiare e bere ottimo cibo piacentino.
Altre decine di persone dislocate davanti alla balera dove per primi si sono esibiti a titolo gratuito ben sei artisti e comici di Colorado Cafè quelli della trasmissione di Italia1.
Personalmente ho potuto prestare la mia opera volontaria facendo servizio staff in cucina.
Complimenti a Cristian Dalmiglio e moglie che hanno organizzato questa manifestazione e a loro va tutto il merito di questa iniziativa benefica.

La maglietta con il motto ideata da Cristian per tutti noi volontari.
In effetti la festa ha avuto una connotazione "Mariana" molto forte, anche perchè Cristian è legato effettivamente/affettivamente in modo implacabile con Mediugorje.
 

1 settembre 2016

NOTO NEL CUORE

ESTATE 2016
XXIV TRASLAZIONE
E TRADIZIONALI FESTEGGIAMENTI


Per me lo sapete bene, parlare di SAN CORRADO significa puntare su NOTO e CALENDASCO.
E così anche in questa estate l'UOMO SANTO nato a Calendasco nel 1290 - S. Corrado Confalonieri il francescano! - è stato solennemente e con una marea di fedeli, festeggiato! Noto lo ha coccolato per ben 4 volte in questo anno 2016.
Le due grandiose processioni della Traslazione del Santo Corpo dalla cattedrale fino al Santuario che rinchiude la grotta dei Miracoli! a circa 7 km dalla città! E poi quella del ritorno.
Quindi le due tradizionali processioni agostane di fine agosto.
E' stato un tripudio di fedeli e devoti. A Noto per San Corrado stravedono tutti, ma tutti, proprio tutti.
Io dal mio piccolo paesello di Calendasco partecipo come posso (oltre ad esser andato a Noto ovvio!).
Comunque io resto in unione spirituale e umana con Noto e tanti miei "fratelli" devoti.
E quindi durante le due feste di fine agosto partecipo dalla terra natale di San Corrado mettendomi addosso la domenica mattina, alla santa messa, la mia bella amata maglia di Portatore di Cilio!








20 agosto 2016

NOTO 2016


CON SAN CORRADO
NELLA GROTTA
Da Calendasco a Noto

alcuni AMICI DEVOTI - io tra la Corrada e la Veronica e Corrado (a Noto ho letteralmente centinaia di AMICI)

E' stata come sempre una emozione enorme, molto grande, da spaccare il cuore!
Una emozione che toglie il fiato!
Vedere San Corrado, l'Uomo di Calendasco, lì nella grotta dei Miracoli, coccolato da migliaia di devoti netini, che per la maggior parte oltre a donargli preghiere e canti dell'Inno, piangono lacrime commosse!
Ed io ero là, accanto a lui come faccio ormai da anni, anche io "coccolato" dai netini e non eagero!
Ti amo immensamente Corrado Santo Patrono di Noto e Calendasco, che mi hai dato e mi dai ininterrotte grazie e mi converti tenendomi con i piedi per terra umanamente e tenendomi innalzato al desiderio del Cielo con l'anima! Mio amato Patrono!

Umbe Battini

in questa ARCA d'argento è il CORPO SANTO di SAN CORRADO























il PARADISO di SAN CORRADO

veglia al portone del SANTUARIO durante la S. Messa (io c'ero in divisa Portatore di Cilio)

veglia d'onore all'ARCA nella GROTTA durante la S. Messa (Corrado e la Veronica)



10 agosto 2016

AGOSTO A NOTO

AGOSTO CORRADIANO 
NELLA CITTA' CHE LO ACCOLSE
NOTO FEDELE A SAN CORRADO

di Umberto Battini

E' arrivato circa nel 1343 a Noto.
Giungeva da Palazzolo, poco più a nord e a qualche chilometro dalla città.
Lì lo avevano fatto fuggire inseguito da cani, non immaginavano che quell'uomo in saio grigio, un pò malandato e barbuto era un Santo!
Era già Santo quando giunge a Noto!
Lo sostengo da sempre. Ed il perchè è presto detto: quando comincia a vivere a Noto da tranquillo fraticello eremita, alla prima occasione di far del bene si mostra per quel che era divenuto: un Uomo in Grazia di Dio, Amato da Dio! Infatti quando il suo povero amico calzolaio gli mostra il piccolo figlio malato d'una fastidiosa e deformante ernia inguinale, Corrado il Santo! gli fa un semplice segno di croce su quella gonfia carne ricoperta di umili stracci. Poi si allontana, torna al suo nascondimento. Intanto il piccolo, per prodigio, perde il gonfiore, il dolore svanisce e l'ernia è vinta! Non c'è più! Da lì i nuticiani s'accorgono di quell'Uomo speciale. Non vuole niente da nessuno ma a tutti dà! Altri miracoli si sussegguono.
Nella grotta santa dei Tre Pizzoni appare con facilità del pane caldo, che il Santo dona a chi è affamato.
Mai e poi mai mostrerà un vanto, una parola di elogio per se stesso, mai! Nemmeno quando lo prenderanno a bastonate, nemmeno quando il Vescovo di Siracusa gli fa una visita inquisitiva, insomma mai!
Noto e la gente di questa terra sicula lo hanno non amato, ma stra-amato da subito, da quel 1343 e fino ad oggi senza interruzione e così sarà per sempre, potete starne certi.
Potrei continuare ancora per molto a scrivere della potente e benedetta devozione fedele verso San Corrado Confalonieri da parte della gente di Noto, da secoli, da tanti secoli! Calendasco è altrettanto legata al Santo Incendiario, certamente in una forma meno sanguigna ma da quello che sappiamo dalla storia locale, il Patrono in questo luogo piacentino è stato molto amato e grazie a Dio ora rivalutato sebbene sempre a passo lento. Forse questo è dato dal fatto che siamo gente di PO che scorre lento ma inesorabile, senza sosta e forse anche la devozione è stata così, non troppo gridata ma sempre portata avanti e da ben ormai 400 anni come Patronato del borgo.
Quest'anno speciale, dedicato alla Misericordia dal Papa, ci ha regalato la 24^ Traslazione dell'arca che contiene il corpo di S. Corrado dalla cattedrale di Noto fino al Santuario che ingloba la grotta!
Così in questo agosto 2016 le processioni con il Corpo del Santo saranno ben quattro!
Quanto sono intimamente innamorato di Noto per via di San Corrado ormai lo sanno tutti.
Ormai a Noto ho così tanti amici che posso senza dubbio dire di essere mezzo netino e queste amicizie me le ha donate San Corrado, dalla prima all'ultima!
Spero di diventare un uomo migliore, col tempo, con pazienza seguendo l'Amato Corrado santo eremita francescano, intanto posso ammettere che se provo amore per il Tabernacolo e per la Madonna una buona fetta di conversione me l'ha donata, miracolata, proprio lui Corrado Confalonieri. Grazie.

Umberto Battini



5 agosto 2016

SAN ROCCO FRATE TERZIARIO

DA SECOLI SEGNATO NEL CATALOGO 
DEI SANTI DEL TERZO ORDINE FRANCESCANO
SAN ROCCO FRATELLO DI SAN CORRADO
VESTIVANO LO STESSO ABITO PENITENZIALE


E' stata una sopresa anche per me, quando anni fa, venni a conoscenza del fatto che S. Rocco sia un penitente terziario francescano.
Come usava storicamente per i terziari, l'attività cui si dedicavano principalmente era la cura dei malati negli ospedali.
San Rocco è stato un "infermiere" pellegrino di ospitio in ospitio. Anche S. Corrado dè Confalonieri è stato frate nell'ospedale francigeno di Calendasco ove era il passaggio del fiume Po.
Calendasco vanta un secolare ospitio-conventino di frati terziari di S. Francesco che già dal 1280 era governato da frate Aristide.
A Calendasco, nella località a 1 km dal borgo detta Arena, esisteva già dal 1400 un oratorio dedicato a San Rocco.
Lo testimonia una carta della visita pastorale del vescovo di Piacenza del XVI secolo.
San Rocco venerato contro la peste anche in Calendasco dove sappiamo che furono storicamente aperti dei lazzaretti per coloro che erano colpiti da questo morbo, la testimonianza più recente è quella del 1800 quando il territorio piacentino venne colpito dal colera. In un mio articolo del 2012 pubblicato sul quotidiano di Piacenza, ipotizzai anche che S. Rocco e S. Corrado abbiano potuto lavorare insieme forse nell'ospitio di Calendasco.
Stando ad alcuni dati storici - io mi attengo agli studi del 1400 del Diedo - le date possono coincidere con la sosta di San Rocco in terra piacentina e specialmente a Sarmato, ma se teniamo vivo il fatto che S. Rocco era terziario, (Piacenza era terra di tantissimi di questi uomini, basta ricordare il Capitolo tenuto in città nel 1280) non escludiamo possa anche esser passato per l'ospedale dei frati sotto la guida del beato Aristide.
Certamente in Sarmato e a Piacenza nello stupendo oratorio dedicato al Santo della Peste si venera profondamente e farne memoria è importantissimo.
Viva quindi i due "frati terziari" pellegrini: Rocco e Corrado!
Umberto Battini

1 agosto 2016

VIDEO CANALE YOUTUBE

COMUNICAZIONE
di
Umberto Battini

E' possibile vedere i VIDEO su YOU TUBE del mio canale personale, di cultura e devozione, Calendasco e S. Corrado e tanto altro.

Sempre nuovi video saranno messi, un modo facile e semplice per restare "collegati" con Calendasco e scoprire questi luoghi!

CLICCA QUI e VEDI  

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