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16 maggio 2017

TEMPI DI MISERIA



PERNICIOSA
CALENDASCO NEL 1800
Terra d’acque e umidità

di Umberto Battini
    storico locale/studioso di San Corrado Confalonieri

Se in un  prossimo volume tratterò del territorio con documentazione inedita medievale importantissima, ora mi piace intrattenermi con quello che è la storia recente (si fa per dire) e cioè l’800.
La nostra area, ma anche tutta l’asta del Po, ha sofferto in quel secolo della regimentazione mal fatta delle piene del fiume che andava a creare acquitrini e lanche di non piccola consistenza.
Ovviamente queste acque malsane non erano di giovamento alla salute della popolazione e certamente in un periodo – il 1800 – nel quale per certi versi imperversavano ancora gravi epidemie a scapito della salute delle persone più deboli, non era facile accedere a cure che potessero giovare.
Una medicina in voga era il chinino. Era un poco come l’aspirina per noi, lo si usava per combattere ogni tipo di malessere serio e perdurante.

Nel territorio di Castel S. Giovanni, Sarmato e Rottofreno vennero impiantate tre risaie con grande critica dei medici piacentini che vedevano in queste acque ferme ancor più segni di possibili epidemie ed in effetti apparvero quelle malattie legate proprio al lavoro della risaia, che come sappiamo, si svolge rimanendo immersi  a metà gamga per intere giornate nell’acqua melmosa.
Calendasco terra agricola per eccellenza e di pescatori professionisti, non si cimentò in questo tipo di produzione risicola ma fu egualmente colpita da episodi di febbre terzana (che va e viene a giorni alterni ndr) ma ancor peggio, la nostra popolazione in particolare, soffriva di febbre perniciosa (febbre della malaria ndr).
Ovviamente la febbre perniciosa (malarica) era dovuta al fatto del lavoro agricolo nei pressi del fiume, al lavoro del disboscamento e nel proliferare di zanzare e mosche che infestavano la campagna e le case.
Ed ovviamente anche nel paese, la medicina base era quella del chinino.
Sembra strano ma la popolazione calendaschese era più forte e robusta secoli prima (come appare dai documenti) mentre nell’800 pativa miseria e debolezza come del resto tutta l’Italia di quel periodo storico che ci porterà al secolo delle due Grandi Guerre, il 1900.

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