PERNICIOSA
CALENDASCO NEL 1800
Terra d’acque e umidità
di Umberto Battini
storico locale/studioso di San Corrado Confalonieri
Se in un prossimo volume tratterò del territorio con
documentazione inedita medievale importantissima, ora mi piace intrattenermi
con quello che è la storia recente (si fa per dire) e cioè l’800.
La nostra area, ma anche
tutta l’asta del Po, ha sofferto in quel secolo della regimentazione mal fatta
delle piene del fiume che andava a creare acquitrini e lanche di non piccola
consistenza.
Ovviamente queste acque
malsane non erano di giovamento alla salute della popolazione e certamente in
un periodo – il 1800 – nel quale per certi versi imperversavano ancora gravi
epidemie a scapito della salute delle persone più deboli, non era facile
accedere a cure che potessero giovare.
Una medicina in voga era il chinino. Era un poco come l’aspirina
per noi, lo si usava per combattere ogni tipo di malessere serio e perdurante.
Nel territorio di Castel S.
Giovanni, Sarmato e Rottofreno vennero impiantate
tre risaie con grande critica dei medici piacentini che vedevano in queste
acque ferme ancor più segni di possibili epidemie ed in effetti apparvero
quelle malattie legate proprio al lavoro della risaia, che come sappiamo, si
svolge rimanendo immersi a metà gamga per intere giornate
nell’acqua melmosa.
Calendasco terra agricola
per eccellenza e di pescatori professionisti, non si cimentò in questo tipo di
produzione risicola ma fu egualmente colpita da episodi di febbre terzana (che va e viene a giorni alterni
ndr) ma ancor peggio, la nostra popolazione in particolare, soffriva di febbre perniciosa (febbre della malaria ndr).
Ovviamente la febbre
perniciosa (malarica) era dovuta al fatto del lavoro agricolo nei pressi del
fiume, al lavoro del disboscamento e nel proliferare di zanzare e mosche che
infestavano la campagna e le case.
Ed ovviamente anche nel
paese, la medicina base era quella
del chinino.
Sembra strano ma la
popolazione calendaschese era più forte e robusta secoli prima (come appare dai
documenti) mentre nell’800 pativa miseria e debolezza come del resto tutta
l’Italia di quel periodo storico che ci porterà al secolo delle due Grandi
Guerre, il 1900.
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