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18 maggio 2017

22 MAGGIO




CALENDASCO VENERATISSIMA
SANTA RITA
La processione, la benedizione

di Umberto Battini

Una memoria liturgica, quella del 22 maggio, molto sentita da tanti anni, anche a Calendasco.
Santa Rita da Cascia, venne beatificata nel 1628 da papa Urbano VIII (lo stesso papa che concesse nel 1625 la universalizzazione del culto di San Corrado Confalonieri, facendolo Santo e togliendo le scomuniche ai netini nda). Verrà canonizzata – fatta Santa – nel 1900 da papa Leone XIII.
Nell’abside della chiesa del paese, nell’affresco compare ovviamente anche la Santa dei casi impossibili. E una bella statua è in una nicchia alla sinistra di chi entra nella chiesa, questa statua viene portata solennemente in processione la sera della sua festa.
particolare dell'affresco del pittore Ricchetti - 1971

Ricordo che avevamo l’usanza di gettare petali di rosa sul tragitto della processione dove si portava la statua di Santa Rita.
La banda rendeva solenne e festosa  questa ricorrenza e dopo la benedizione finale, dall’alto della scalinata dinanzi la piazza della chiesa, il sacerdote procedeva alla benedizione dei veicoli, che erano portati nel paese a centinaia. Non c’era strada, anfratto, luogo del paese libero da veicoli in attesa di essere benedetti.
Una tradizione religiosa che ancora oggi si perpetua, un segno di festa che riesce ancora a riunire una comunità, nonostante il giorno dopo tutto ritorni come prima, ognuno preso dalle sue cose, dalle sue chiacchiere, e fortunatamente, qualcuno preso da buona volontà, la Santa dell’impossibile rende possibile coltivare una vita nobile, anche qui a Calendasco.