CALENDASCO VENERATISSIMA
SANTA RITA
La processione, la benedizione
di Umberto Battini
Una memoria liturgica,
quella del 22 maggio, molto sentita da tanti anni, anche a Calendasco.
Santa Rita da Cascia,
venne beatificata nel 1628 da papa Urbano VIII (lo stesso papa che concesse nel
1625 la universalizzazione del culto
di San Corrado Confalonieri, facendolo Santo e togliendo le scomuniche ai
netini nda). Verrà canonizzata – fatta Santa – nel 1900 da papa Leone XIII.
Nell’abside della chiesa
del paese, nell’affresco compare ovviamente anche la Santa dei casi impossibili. E una bella statua è in una nicchia alla
sinistra di chi entra nella chiesa, questa statua viene portata solennemente in
processione la sera della sua festa.
particolare dell'affresco del pittore Ricchetti - 1971 |
Ricordo che avevamo
l’usanza di gettare petali di rosa sul tragitto della processione dove si
portava la statua di Santa Rita.
La banda rendeva solenne
e festosa questa ricorrenza e dopo la
benedizione finale, dall’alto della scalinata dinanzi la piazza della chiesa,
il sacerdote procedeva alla benedizione dei veicoli, che erano portati nel
paese a centinaia. Non c’era strada, anfratto, luogo del paese libero da
veicoli in attesa di essere benedetti.
Una tradizione religiosa
che ancora oggi si perpetua, un segno di festa che riesce ancora a riunire una
comunità, nonostante il giorno dopo tutto ritorni come prima, ognuno preso dalle sue cose, dalle sue
chiacchiere, e fortunatamente, qualcuno preso
da buona volontà, la Santa dell’impossibile rende possibile coltivare una vita nobile, anche qui a Calendasco.