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12 maggio 2017

CAMPANA



Benedizione dei campi
ROGAZIONI E CAMPAGNA
Le croci di legno e le campane “contra grandine”

di Umberto Battini
    Storico locale/agiografo di S. Corrado

Da bambino, lo ricordo molto bene, quando infuriava un temporale di quelli veramente paurosi, con il cielo nero e rombante di tuoni e saette, con alcuni pezzi di legno posati in terra all’aperto, si scongiuravano pericoli formando una croce.
La grandine veniva esorcizzata in questo modo, intriso di religiosità popolare e un velo di superstizione ma neanche tanta, perché la croce era e rimane un segno forte di affidamento.
In un paese agricolo come il mio – Calendasco – era usuale mettere ai bordi dei campi (non tutti, solo qua e là in segno simbolico) ed anche negli orti, piccole croci di legno ricavate magari dai rami di salice, che copiosi crescevano lungo le sponde del fiume Po.
la campana contro la grandine (foto umbe)




















In una domenica di maggio si faceva ed ancora si fa, la processione verso la campagna con la benedizione dei quattro punti cardinali e dei campi coltivati, le cosiddette Rogazioni!
E la tradizione è altresì quella di benedire e distribuire le croci in legno che verranno piantate in prossimità di campi ed orti.
Ma anche il campanile della chiesa, in ogni borgo agricolo, solitamente “aveva da dire la sua” e cioè possedeva una campana destinata proprio ad essere suonata nell’occasione di temporali devastanti.
Calendasco ha quattro campane dedicate e la quinta è stata designata e dedicata contro la grandine e intemperie, infatti in queste occasioni veniva suonata a distesa ma forse nel nostro presente tale uso è passato nel dimenticatoio.
Fatto sta che la campana contro le intemperie c’è e fu benedetta anch’essa negli anni ’50 quando furono rifuse e ricollocate sul campanile della nostra parrocchiale.