Benedizione dei campi
ROGAZIONI E CAMPAGNA
Le croci di legno e le campane “contra grandine”
di Umberto Battini
Storico locale/agiografo di S.
Corrado
Da bambino, lo ricordo
molto bene, quando infuriava un temporale di quelli veramente paurosi, con il
cielo nero e rombante di tuoni e saette, con alcuni pezzi di legno posati in
terra all’aperto, si scongiuravano pericoli formando una croce.
La grandine veniva
esorcizzata in questo modo, intriso di religiosità popolare e un velo di
superstizione ma neanche tanta, perché la croce era e rimane un segno forte di
affidamento.
In un paese agricolo
come il mio – Calendasco – era usuale mettere ai bordi dei campi (non tutti, solo
qua e là in segno simbolico) ed anche negli orti, piccole croci di legno
ricavate magari dai rami di salice, che copiosi crescevano lungo le sponde del
fiume Po.
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la campana contro la grandine (foto umbe) |
In una domenica di
maggio si faceva ed ancora si fa, la processione verso la campagna con la
benedizione dei quattro punti cardinali e dei campi coltivati, le cosiddette
Rogazioni!
E la tradizione è altresì
quella di benedire e distribuire le croci in legno che verranno piantate in
prossimità di campi ed orti.
Ma anche il campanile
della chiesa, in ogni borgo agricolo, solitamente “aveva da dire la sua” e cioè possedeva una campana destinata
proprio ad essere suonata nell’occasione di temporali devastanti.
Calendasco ha quattro
campane dedicate e la quinta è stata designata e dedicata contro la grandine e
intemperie, infatti in queste occasioni veniva suonata a distesa ma forse nel
nostro presente tale uso è passato nel dimenticatoio.
Fatto sta che la campana
contro le intemperie c’è e fu benedetta anch’essa negli anni ’50 quando furono
rifuse e ricollocate sul campanile della nostra parrocchiale.