CAOS
POLITICA
E DRAMMI SOCIALI
E’
il mondo che geme, fino alla fine, evangelicamente
Una volta a Piacenza, le
notizie le vivevamo dai giornali, le commentavamo, ci sentivamo nella bolla
dell’incorruttibilità sociale e politca. Poi le cose sono cambiate, come il
tempo buono e il tempo brutto, come le temperie che vanno e vengono.
Crollano i valori etici più
semplici, più autentici, come barbari in lotta in un mondo che non ci
appartiene, che sembra stritolarci con i suoi meccanismi.
C’è chi ha una vita meschina,
ma invece di farsi su le maniche,
vive nel torbido sogno che il suo prossimo abbia la sua stessa meschina sorte,
per goderne.
C’è chi tormente i piccoli,
bambini innocentemente coinvolti.
C’è un mondo pseudo-politico, apertamente da poltrona
comoda, e appaiono salvatori mundi
che in buona fede (speriamolo! nda) inventano nuovi metodi di comunicazione. L’abbiamo
già visto, lo vediamo in alcuni recenti partiti politici (politici! Sic!).
A Piacenza si vota per eleggere
il Sindaco.
A me basta il ricordo storico,
mi appaga, perché il Primo Cittadino dei tempi moderni un secolo e mezzo fa circa, fu uomo nato e
cresciuto in Calendasco, devotamente amante del Patrono San Corrado (è tutto
nero su bianco nda); un uomo integro Faustino Perletti.
E quando le cose politiche
presero una piega senza valore, di diatriba senza pensare al buon senso civico
pro-cittadini, il Perletti corradianamente
lasciò lo scranno; a qualcosa servono i nostri Patroni!
Ci rimane quell’appiglio, quel luogo dell’arbitrio libero e allo
stesso tempo pieno di grazia, quel luogo del cuore che è inespugnabile, anche
in una Piacenza, in un’Italia, in un Mondo che piange e geme, fino alla fine,
un luogo che è la Casa per eccellenza ma che fatichiamo a visitare: il Tabernacolo
Santo.