.

.


28 luglio 2020

PO ANTICO

L'ANTICO ALVEO
Così come appare nelle mappe del XVII secolo

Quando parliamo dei porti (secondo l'accezione medievale) situati sul fiume Po a Calendasco dobbiamo attenerci alle mappe del territorio più vecchie e precise.
Solo in questo modo possiamo collocare i luoghi di porto cioè attracco delle imbarcazioni o semplice trasbordo da una riva all'altra.
In questa mappa moderna viene stilizzato in modo semplice il vecchio alveo del fiume; da notare la distanza abbastanza notevole dal borgo di Calendasco e da quello che è il piccolo luogo di Soprarivo dai propri attracchi fluviali.
Rimangono pressochè invariati quelli del Mezzano di fronte a Somaglia e quello di Cotrebbia (vecchia).
Interessante è che oltre al porto del Veratto ce ne fosse uno anche quasi dirimpetto alle Gabbiane sponda lombarda.
Le carte d'archivio del tardo 1700 testimoniano invece un accresciuto numero di porticcioli nel comune di Calendasco: ecco che quindi vi ritroviamo il Soprarivo (che ha l'alveo così vicino oggi da quando c'è stato nel XVIII secolo il taglio di Po e del Tidone) e poi i porticcioli del Masero, del Bosco e Mezzano, della Raganella e Cotrebbia vecchia.
Insomma una evoluzione legata ai tempi ed anche al movimento dell'alveo del Po che era ovviamente senza arginature e se poi furon adottate, certamente molto ridotte e non adatte a contenere piene con portate d'acqua importanti, come ben conosciamo.
Tanto si potrebbe raccontare su questi luoghi ma già farne una riflessione semplice e precisa aiuta a comprendere il territorio e la sua evoluzione storica e moderna.

Umberto Battini
studioso di storia locale