VOTAXIO
ALE’ OH OH
Tutti all’Urne
di Umberto Battini
Ci siamo. Domenica 11
giugno 2017. Piacenza al voto. All’urna. Siamo tutti attesi là. A braccia
aperte.
Peccato che non
l’abbiamo sentita, intendo politicamente e socialmente, questa campagna elettorale.
Si andrà ancora una
volta al voto così, per scontato, per inerzia.
Molti diserteranno
l’urna probabilmente, è il tormento della politica che non si è rinnovata ne a
Roma ne in altri luoghi.
Parole, poche, fatti
bho! Chi li vede?
Poca retorica addirittura.
L’unica novità (per modo di dire) la divertente performance di un candidato che
come ben saprete ha adottato una campagna elettorale particolare.
Facce che si
presentano per governare per 5 anni la città che, credo a ragione, pochi
conoscono. E se una persona candidata non la conosci difficilmente puoi votarla
a scatola chiusa, e se non la conosci, se non ne hai sentito parlare almeno
politicamente salvo sporadicamente, come puoi pensare di affidargli le chiavi
del bene comune che si riassume nel governo di Piacenza?
Mha! Eppure uno dei
sette candidati ce la farà, anche solo con 4 voti ma ce la farà (democrazia si
dice). Anche se è probabile che vinca il partito dei non votanti eppure con 4
voti qualcuno ce la farà e dirà che sarà sindaco per tutti! Dirà che ha vinto alla grande!
Continueremo nel
tran-tran.
Piacenza, dal 218
a.c. a oggi è ancora qui. E la Piacenza romana è sotto alle gettate di cemento. Radici addio!
M’astengo di dare
pensiero sul voto cattolico.
E l’ironia non basta.