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16 aprile 2015

AVVOLTI DALLA STORIA



E' una bella sensazione quella che si può afferrare dalla "radice" e dall'anima dei luoghi.
La vita consueta ovviamente continua a scorrere più o meno affannata, travolti da ciò che anche il momento storico sociale ci dà alla mano. Ma io non mi arrendo, anzi traggo conforto maggiore da ciò che estranea dal vissuto ripetitivo e forse anche un pochetto nevrotico che ci circonda inesorabilmente.
Metto subito il puntino sulla i e cioè non vorrei essere frainteso: vedo sempre - per indole - il bicchiere mezzo pieno! Essere positivi è alla base della relazione sociale, e costa fatica! non di rado ti vien voglia di mandare a quel paese qualcuno ma alla fine m'accorgo che "l'altro" è inn cerca, come me, di quel qualcosa che lo appaghi.
Nel Sacro e nella radice della nostra umanità singola, che ha un luogo dove confrontarsi, io riesco a confrontarmi con la restante umanità, che è molto varia sotto tutti gli aspetti immaginabili.
Come potrei non voler bene alla mia terra natale, come potrei non sopportare lo svariato mondo che lo compone.
D'altra parte anch'io sono parte di questo mondo piccolo che stranamente accomuna il popolo che vive sull'asta del Grande Fiume, siamo tutti riconoscibili, da Piacenza a Ferrara, in  quei racconti straordinari del Guareschi, al "Giuànèin".
Che bello!