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16 ottobre 2012

Patrono PATRONO

La chiesa è di fondazione longobarda, come da documenti esistenti.




Benvenuti nel borgo
Burgi Calendaschi scrivevano già prima del tempo di San Corrado
Il guado di Ad Padum       e i suoi porticcioli secolari
 
 

 A Noto conoscono bene di Calendasco, non solo quei pochi che hanno avuto la fortuna negli anni passati di esserci passati, ma soprattutto quel grandioso popolo netino di fedeli devoti di San Corrado. E sono davvero tanti, praticamente tutto il popolo e posso testimoniarlo per "ragion vissuta e veduta".

Noi ragnaroli (così siamo conosciuti nel piacentino con tale appellativo) o meglio dirò noi calendaschesi (suona meglio ragnaroli che ha una valenza storica anch'essa ma non la esporrò ora)  abbiamo la fortuna d'avere questo eccezionale Patrono da ormai 400 anni! quattro secoli!

La consapevolezza del fatto è pressochè poca nel popolo paesano, o meglio, bastiamo noi pochi fedeli devoti veraci e sinceri per continuare la tradizione religiosa e anche culturale corradiana. Sarebbe bello vedere nuove forze e non solo quindi nel periodo forte della Patronale se nò vale il detto passatalafestaggabatulusantu! ma noi non siamo di questi, proprio no!

Continuiamo eccome e per fortuna con sempre dei buoni sacerdoti del nostro borgo che han sempre creduto nel mantenimento di questa forte Patronale non ostante i tempi.

Di storia a Calendasco ne abbiamo più del creduto a partire dalla nascita di San Corrado nel castello del borgo, nell'avere ancora sano e salvo il romitorio dei frati della penitenza che accolsero il Nostro Eremita alla conversione e poi la Via Francigena, il porticciolo del passo del Po, una storia medievale, romana e longobarda forte con reperti e documenti.

 

 umbertobattini@gmail.com