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17 marzo 2020

MARZO VIRALE


PICCOLO DIARIO
D'UNA MATTINA ASSOLATA

Uscire di casa, di mattina presto ma neanche tanto, qui nel paesello, qui a Calendasco, per fare qualche piccola commissione prima di ritirarci a quarantena di nuovo.
L'aria fresca e il bel sole aiutano a riempire i polmoni ma l'aria sociale è veramente morta; incontro una o due persone, con la fatidica mascherina. Anche il guidatore dell'auto che passa sulla deserta via, indossa una mascherina.
E' cosa solita vedere il paesello così, cioè con poco movimento, ma è cosa insolita vederlo così: con il coprifuoco! Bar chiusi, posta chiusa e aperta a giorni alterni, chiesa chiusa e barbiere serrato, nessuno in giro.
L'unico negozio alimentare-edicola che resta fortunatamente aperto, ha le entrate degli avventori scaglionate, ed un piccolissimo drappello di persone, a debita distanza e chiacchierando amichevolmente, attende fuori.
La farmacia è aperta mentre la scuola che è lì davanti, è ormai desolatamente chiusa, non c'è il solito vocio dei ragazzini e l'andare e vieni dei professori.
Si respira aria di quarantena per davvero, ve lo dice uno che qui c'è nato e a naso sa percepire l'aria sociale del suo paese e qui a Calendasco per adesso è quarantena, un limbo sospeso, stranissima sensazione, quasi amara.
A passo svelto torno a casa, respiro l'ultimo sprizzo d'aria fresca, perchè, chissà perché mai, quella che respiri dal tuo balcone adesso ha tutto un altro sapore.
Penso alle nostre radici, a S. Corrado che qui nei secoli ha saputo essere Patrono, e m'accorgo ch'è anch'egli messo alla quarantena e lasciato, solo soletto, alla sua vita eremitica solitaria, perchè tanto lui aveva scelto una vita da quarantena, ma a differenza di noi, non gli era un peso ma anzi motivo di maggior vicinanza a chi lo cercava, perchè chi lo cercava ne riceveva una delle primarie fonti di sostentamento: il pane. Ma ci han tolto anche le radici, ma solo dalla vista e per ora!
Meditate gente, meditate.