UN CULTO ANTICO
CALENDASCO LA PICCOLA NOTO
In appendice al VI Convegno
Nazionale
di Studi corradiani
Considerazioni
storiche sui luoghi i documenti e il culto
di
S. Corrado a Calendasco
di
Umberto Battini
Un
sabato pomeriggio estivo, sulle concrete orme del Santo Incendiario, il Patrono
del borgo antico di Calendasco, sulla sponda destra del fiume Po, Patrono qui
da 400 anni.
Nel
lontano 1290 nel maestoso castello nasce un Confaloniere, un guelfo della
chiesa piacentina, il milite Corrado, lo stesso che nel 1315 causa uno
spaventoso incendio per futili motivi legati alla caccia di selvaggina, e sarà
costretto a chiedere asilo e conforto nel piccolo ospedale per pellegrini posto
sempre nel suo feudo, a poche centinaia di metri dal suo maniero.
Nel
pomeriggio di sabato 20 giugno nella sala del consiglio del Comune di
Calendasco si è reso un omaggio storico scientifico al Penitente francescano
San Corrado dei Confalonieri.
Un
evento molto sentito e importante, tra l’altro questo convegno che è stato
svolto nella sala municipale, assume un alto valore morale: S. Corrado che si
riappropria “anche” del suo mondo civico. Difatti il primo convegno di studi al
Santo nel 1998 si svolse nel romitorio-ospedale dei penitenti detto del “Gorgolare” ove si ritirò a vita religiosa,
poi anche nel poderoso castello, nella sala inferiore anni fa si tennero
conferenze sulla figura del Santo mentre in questo anno del V centenario della
sua beatificazione avvenuta a Noto nel 1515, lo scorso febbraio venne a
Calendasco una folta delegazione di pellegrini di Noto che avevano desiderio di omaggiare il Patrono donando
alla chiesa e al suo antico altare un maestoso e decorato cilio.
Mancava
appunto solo il palazzo del Municipio ad accogliere la memoria storica del
Patrono che con l’occasione del convegno si è potuto “conquistare” al Santo!
Calendasco
la Piccola Noto! E a ragione e ciò per tanti motivi: la nascita fisica nel
castello perché S. Corrado vi ha avuto “origine terrena”, poi la sua
conversione nell’ospedale tra i penitenti terziari francescani, il Patronato
testimoniato dalla documentazione da ben 400 anni, le Reliquie Insigni, i meravigliosi
grandi quadri e gli affreschi che decoravano le pareti e le volte della chiesa
che lo rappresentano. Ed anche la secolare Compagnia di S. Corrado con i
Registri con i nomi dei paesani a lui devoti, la statua, la campana dedicata,
il gonfalone e le testimonianze lasciateci per iscritto secoli fa dai parroci
circa la solennità della festa patronale del 19 febbraio ed infine il Legato
Sancti Conradi del 1617, un “monumento notarile granitico” che testimonia l’antichità
del culto del patronato e della nascita fisica del Santo in Calendasco del
milite feudatario della casata Confalonieri.
IL
CONVEGNO
Il
pubblicista e scrittore Claudio Arzani ha moderato gli interventi, si è aperta la
sessione con una breve introduzione per poi lasciare la parola di saluto ai
convegnisti e a tutti i presenti da parte del sindaco di Calendasco Francesco
Zangrandi e del parroco don Massimo Cassola.
Si
è ricordato che il VI Convegno era dedicato alla venerata memoria del parroco
di Calendasco don Federico Peratici e di p. Gabriele Andreozzi storico insigne
del Terzo Ordine Regolare di S. Francesco di Roma.
Il
netino Angelo Adam Cannella ha portato la testimonianza di una grazia ricevuta
a Noto da S. Corrado quando era bambino quindi il moderatore ha dato la parola
al primo relatore, Gianni Battini che ha trattato dell’antichità della terra di
Calendasco fino ad arrivare al periodo corradiano, con l’ausilio di immagini.
A
seguire Fausto Chiesa che ha parlato degli antichi ospedali francigeni tra i
quali appunto quello longobardo di Calendasco che nel medioevo era gestito dai
penitenti francescani e luogo della prima accoglienza del santo.
E’
stata poi la volta di Francesco Zangrandi che con immagini e testi ha fatto un
excursus sui passati e futuri restauri del maniero del borgo, soffermandosi sul
restaurato cassettone del soffitto del salone superiore del castello abitazione
per alcuni secoli dei Confalonieri.
La
relazione di Giuseppe Neri Postulatore Generale del TOR di S. Francesco di Roma
ha disegnato le tappe della nascita dei penitenti, ricordando come nel 1280
proprio a Piacenza vi fu un capitolo importantissimo dei penitenti terziari
francescani e citando le tappe penitenziali di S. Corrado che iniziò il suo
cammino nell’ospizio del “Gorgolare” con frate Aristide.
Infine
Umberto Battini ha trattato di nuovissime tracce di indagine storica, quale la
scoperta di un feudo piacentino del Landi in Val di Noto nel 1296, e la notizia
clamorosa del “ritrovamento” di un Corrado Confalonieri assediato in un
castello nel 1313, due anni prima del suo incendio del 1315!
Quindi
sono state mostrate le immagini inedite ritrovate recentemente di
documentazione d’archivio relativa al culto secolare al Patrono di Calendasco
che mostra come la devozione fosse radicata a Calendasco, al punto che da Noto
furono donate dai Vescovi due reliquie Insigni nel 1907 e poi nel 1927 e di
come i discendenti di Piacenza del santo Corrado assieme ai vescovi di Piacenza
e Bobbio venissero per la data del 19 febbraio a solennizzare la patronale.
Anche
diversi affreschi della vita di S. Corrado, oggi sotto lo scialbo, furono
realizzati in chiesa e festeggiarono con sfarzo liturgico il IV Centenario
della beatificazione con la partecipazione del Vescovo di Piacenza e quello di
Bobbio e grande concorso di popolo alle messe e alla processione!
Il
poeta piacentino Francesco Ferri ha recitato alcuni sui versi dedicati al Santo
Corrado e con le domande dei presenti si è poi arrivati alle conclusioni
affidate al moderatore.
I
presenti hanno poi potuto visitare il convento del “Gorgolare” e la chiesa per
poi terminare la serata sulla piazza del castello ove era stata allestita la
cena medievale “Alla Corte dei Confalonieri” con grandissima partecipazione di
popolo e animatori in abito medievale, armigeri, mangiafuoco e musica con
tamburi e ghironda.
Sotto
al portico del castello era visibile una mostra fotografica a cura del netino
Luigi Beltrami con immagini che ricordavano la venuta dei netini a Calendasco
nello scorso febbraio con il dono del cilio. Una degnissima giornata corradiana
nel ricordo di questo grande Santo piacentino che in questo anno veneriamo
nella memoria del V Centenario della beatificazione, sempre in unione d’intenti
con la città di Noto che ne conserva devotamente le spoglie mortali.
Umberto Battini
Studioso di S. Corrado Confalonieri
LE FOTO
CLAUDIO ARZANI pubblicista e scrittore, Moderatore del Convegno Nazionale di Studi |
ANGELO ADAM CANNELLA narra il miracolo che ha avuto da bambino da S. Corrado |
DON MASSIMO CASSOLA Parroco di Calendasco, il saluto ai convenuti |
FRANCESCO ZANGRANDI Sindaco di Calendasco oltre ai saluti ha fatto una relazione sui restauri del castello |
GIANNI BATTINI Storico locale "Dai Celti a S. Corrado" |
FAUSTO CHIESA Storico e scrittore parla degli xenodochi e di quello di Calendasco |
GIUSEPPE NERI Postulatore Generale del TOR S. Francesco di ROMA parla dei Penitenti e S. Corrado |
FRANCESCO FERRI poeta piacentino recita poesie dedicate al Santo |
uno scorcio della SALA CONSIGLIARE di Calendasco luogo del Convegno |
un gruppo di Relatori ed alcuni partecipanti |
UMBERTO BATTINI al centro vicino al Frate del TOR ha mostrato nuovi documenti inediti clamorosi |
Antonino Alicata netino con alcuni amici ha partecipato al Convegno |
verso sera sulla piazza del castello si prepara la festa medievale |
armigeri, dame e cavalieri alla cena "ALLA CORTE DEI CONFALONIERI" |