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23 giugno 2015

RELAZIONE CONVEGNO




UN CULTO ANTICO
CALENDASCO LA PICCOLA NOTO

In appendice al VI Convegno Nazionale 
di Studi corradiani
Considerazioni storiche sui luoghi i documenti e il culto
di S. Corrado a Calendasco

di Umberto Battini
  
Un sabato pomeriggio estivo, sulle concrete orme del Santo Incendiario, il Patrono del borgo antico di Calendasco, sulla sponda destra del fiume Po, Patrono qui da 400 anni.
Nel lontano 1290 nel maestoso castello nasce un Confaloniere, un guelfo della chiesa piacentina, il milite Corrado, lo stesso che nel 1315 causa uno spaventoso incendio per futili motivi legati alla caccia di selvaggina, e sarà costretto a chiedere asilo e conforto nel piccolo ospedale per pellegrini posto sempre nel suo feudo, a poche centinaia di metri dal suo maniero.
Nel pomeriggio di sabato 20 giugno nella sala del consiglio del Comune di Calendasco si è reso un omaggio storico scientifico al Penitente francescano San Corrado dei Confalonieri.
Un evento molto sentito e importante, tra l’altro questo convegno che è stato svolto nella sala municipale, assume un alto valore morale: S. Corrado che si riappropria “anche” del suo mondo civico. Difatti il primo convegno di studi al Santo nel 1998 si svolse nel romitorio-ospedale dei penitenti detto del  “Gorgolare” ove si ritirò a vita religiosa, poi anche nel poderoso castello, nella sala inferiore anni fa si tennero conferenze sulla figura del Santo mentre in questo anno del V centenario della sua beatificazione avvenuta a Noto nel 1515, lo scorso febbraio venne a Calendasco una folta delegazione di pellegrini di Noto che avevano  desiderio di omaggiare il Patrono donando alla chiesa e al suo antico altare un maestoso e decorato cilio.
Mancava appunto solo il palazzo del Municipio ad accogliere la memoria storica del Patrono che con l’occasione del convegno si è potuto “conquistare” al Santo!
Calendasco la Piccola Noto! E a ragione e ciò per tanti motivi: la nascita fisica nel castello perché S. Corrado vi ha avuto “origine terrena”, poi la sua conversione nell’ospedale tra i penitenti terziari francescani, il Patronato testimoniato dalla documentazione da ben 400 anni, le Reliquie Insigni, i meravigliosi grandi quadri e gli affreschi che decoravano le pareti e le volte della chiesa che lo rappresentano. Ed anche la secolare Compagnia di S. Corrado con i Registri con i nomi dei paesani a lui devoti, la statua, la campana dedicata, il gonfalone e le testimonianze lasciateci per iscritto secoli fa dai parroci circa la solennità della festa patronale del 19 febbraio ed infine il Legato Sancti Conradi del 1617, un “monumento notarile granitico” che testimonia l’antichità del culto del patronato e della nascita fisica del Santo in Calendasco del milite feudatario della casata Confalonieri.




IL CONVEGNO

Il pubblicista e scrittore Claudio Arzani ha moderato gli interventi, si è aperta la sessione con una breve introduzione per poi lasciare la parola di saluto ai convegnisti e a tutti i presenti da parte del sindaco di Calendasco Francesco Zangrandi e del parroco don Massimo Cassola.
Si è ricordato che il VI Convegno era dedicato alla venerata memoria del parroco di Calendasco don Federico Peratici e di p. Gabriele Andreozzi storico insigne del Terzo Ordine Regolare di S. Francesco di Roma.
Il netino Angelo Adam Cannella ha portato la testimonianza di una grazia ricevuta a Noto da S. Corrado quando era bambino quindi il moderatore ha dato la parola al primo relatore, Gianni Battini che ha trattato dell’antichità della terra di Calendasco fino ad arrivare al periodo corradiano, con l’ausilio di immagini.
A seguire Fausto Chiesa che ha parlato degli antichi ospedali francigeni tra i quali appunto quello longobardo di Calendasco che nel medioevo era gestito dai penitenti francescani e luogo della prima accoglienza del santo.
E’ stata poi la volta di Francesco Zangrandi che con immagini e testi ha fatto un excursus sui passati e futuri restauri del maniero del borgo, soffermandosi sul restaurato cassettone del soffitto del salone superiore del castello abitazione per alcuni secoli dei Confalonieri.
La relazione di Giuseppe Neri Postulatore Generale del TOR di S. Francesco di Roma ha disegnato le tappe della nascita dei penitenti, ricordando come nel 1280 proprio a Piacenza vi fu un capitolo importantissimo dei penitenti terziari francescani e citando le tappe penitenziali di S. Corrado che iniziò il suo cammino nell’ospizio del “Gorgolare” con frate Aristide.
Infine Umberto Battini ha trattato di nuovissime tracce di indagine storica, quale la scoperta di un feudo piacentino del Landi in Val di Noto nel 1296, e la notizia clamorosa del “ritrovamento” di un Corrado Confalonieri assediato in un castello nel 1313, due anni prima del suo incendio del 1315!
Quindi sono state mostrate le immagini inedite ritrovate recentemente di documentazione d’archivio relativa al culto secolare al Patrono di Calendasco che mostra come la devozione fosse radicata a Calendasco, al punto che da Noto furono donate dai Vescovi due reliquie Insigni nel 1907 e poi nel 1927 e di come i discendenti di Piacenza del santo Corrado assieme ai vescovi di Piacenza e Bobbio venissero per la data del 19 febbraio a solennizzare la patronale.
Anche diversi affreschi della vita di S. Corrado, oggi sotto lo scialbo, furono realizzati in chiesa e festeggiarono con sfarzo liturgico il IV Centenario della beatificazione con la partecipazione del Vescovo di Piacenza e quello di Bobbio e grande concorso di popolo alle messe e alla processione!
Il poeta piacentino Francesco Ferri ha recitato alcuni sui versi dedicati al Santo Corrado e con le domande dei presenti si è poi arrivati alle conclusioni affidate al moderatore.
I presenti hanno poi potuto visitare il convento del “Gorgolare” e la chiesa per poi terminare la serata sulla piazza del castello ove era stata allestita la cena medievale “Alla Corte dei Confalonieri” con grandissima partecipazione di popolo e animatori in abito medievale, armigeri, mangiafuoco e musica con tamburi e ghironda.
Sotto al portico del castello era visibile una mostra fotografica a cura del netino Luigi Beltrami con immagini che ricordavano la venuta dei netini a Calendasco nello scorso febbraio con il dono del cilio. Una degnissima giornata corradiana nel ricordo di questo grande Santo piacentino che in questo anno veneriamo nella memoria del V Centenario della beatificazione, sempre in unione d’intenti con la città di Noto che ne conserva devotamente le spoglie mortali.

Umberto Battini
Studioso di S. Corrado Confalonieri


LE FOTO

CLAUDIO ARZANI pubblicista e scrittore, Moderatore del Convegno Nazionale di Studi

ANGELO ADAM CANNELLA narra il miracolo che ha avuto da bambino da S. Corrado

DON MASSIMO CASSOLA Parroco di Calendasco, il saluto ai convenuti

FRANCESCO ZANGRANDI Sindaco di Calendasco oltre ai saluti ha fatto una relazione sui restauri del castello

GIANNI BATTINI Storico locale "Dai Celti a S. Corrado"

FAUSTO CHIESA Storico e scrittore parla degli xenodochi e di quello di Calendasco

GIUSEPPE NERI Postulatore Generale del TOR S. Francesco di ROMA parla dei Penitenti e S. Corrado

FRANCESCO FERRI poeta piacentino recita poesie dedicate al Santo

uno scorcio della SALA CONSIGLIARE di Calendasco luogo del Convegno

un gruppo di Relatori ed alcuni partecipanti

UMBERTO BATTINI al centro vicino al Frate del TOR ha mostrato nuovi documenti inediti clamorosi

Antonino Alicata netino con alcuni amici ha partecipato al Convegno

verso sera sulla piazza del castello si prepara la festa medievale

armigeri, dame e cavalieri alla cena "ALLA CORTE DEI CONFALONIERI"