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24 agosto 2021

IL GABBIOTTO

APPESO ALLA TORRE
VOLUTO DA LODOVICO IL MORO
Un grande gabbione a Piacenza 

 
 La cattedrale di Piacenza mostra al popolo e al turista una grande gabbia di ferro appesa alla torre campanaria, e la sorpresa e le curiosissime domande arrivano senza attesa: come mai? quando venne posta lì? chi ospitò?
Servendoci del Ristretto di storia patria ad uso dei piacentini al volume 3 del 1831 di Antonio Domenico Rossi si legge che:
"Lodovico il Moro prescrisse, con lettera del 12 febbraio di quest'anno (1495 ndr), indirizzata agli Ufficiali suoi di Piacenza, che la Comunità dovesse far costruire una gabbia di ferro nel campanile della piazza del Comune (in allora ritenevasi tuttavia per piazza del Comune quella del Duomo), dell'altezza e larghezza di quella del campanile del Broletto di Milano, onde chiudervi i sacrileghi.".
Di certo viene ricordato in questo libro, ma anche in altri lavori storici piacentini inerenti la gabbia, che non risulta esservi mai stato messo nessuno dentro, e che la gabbia non fu opera del vescovo ne dell'inquisizione ma appunto di Lodovico il Moro in quegli anni signore di Piacenza.
Ma la curiosità locale ha fatto sì che nel tempo girassero voci popolari su individui messi là dentro a morir di fame, sete e stenti per le avverse condizioni del clima.