TRADIZIONE
LA MADONNA DEL SANTO ROSARIO
Calendasco la festeggia da secoli
di Umberto Battini
storicolo locale e studioso di S. Corrado
Da che ho memoria, fin da bambino piccolo, al paese di San Corrado per la Madonna del Rosario (7 ottobre) si teneva festa grande.
Addirittura ricordo benissimo che la sera dopo la cerimonia avevamo ad aspettarci sul sagrato della chiesa una banda musicale e nel paese era festa per davvero.
Era allestita l’immancabile balera al coperto. Si ballava il “liscio”.
Un anno, ricordo vennero addirittura dei motociclisti funamboli, cioè motociclisti acrobati che attraversavano la piazza della chiesa sospesi su un cavo d’acciaio che era stato teso tra le case.
Poi la festa paesana venne a mancare e si mantenne solo la funzione religiosa nella memoria della Madonna del Rosario.
Una festa antica che legava sacro e profano che aveva radici antiche, infatti a Calendasco questa tradizione mariana viene da almeno quattro secoli fa, cioè dal 1600 circa.
Lo testimonia tra l’altro l’esistenza di una antica confraternita della Madonna del Santo Rosario e tutto questo era legato non solo al rinnovamento perseguito dopo il Concilio di Trento ma anche aveva un legame ancor più profondo. Infatti San Pio V nel tardo 1500 dopo la vittoria della Battaglia di Lepanto contro i Turchi istituì questa santa devozione per tutto il mondo cattolico e volle che fossero elevate confraternite apposite.
Calendasco ubbidì prontamente grazie a solerti sacerdoti.
La gente che abitava nei secoli andati in questo lembo di terra piacentina, ha portato fino a noi queste tradizioni importanti e spetta a noi tutti, indistintamente, saperle mantenere in vita.