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3 novembre 2012

PLAC così sia

 



Con moneta sonante e ripagati della stessa moneta. 
 Il Duca Pier Luigi seppur preavvisato qualche tempo prima “i nomi de’ Congiurati, procurò per vie non lecite, sia per mezzo di Stregoni di saperlo; né con tutto ciò certezza poté havere…”
La moneta coniata dal Duca Morto quando era Vivo riportava scolpite le lettere PLAC e le parole Pet.Aloy.Farn.Plac.Dux. Putacaso le stesse prime lettere dei cognomi dei congiurati: Pallavicini, Landi, Anguissola e Confalonieriet il luogo era PLACentie”.
 Ma sta inganno si scoprì solo dopo la morte. A noi sta bene ricordare del Giovan Luigi Confalonieri di Calendasco lì abitante e feudatario (con i fratelli!); mandò quindi il giovanissimo nipote del Duca ucciso, cioé l’Orazio Farnese, sicari contro il Confalonieri che però miseramente non andarono a segno.
 Non fu l’unico tentativo dei Farnese nello scorrer del tempo. Eh sì, era dura da digerire perché non ostante l’onta del Duca Morto si recita testuale nella confisca che “l’Ecc.mo Signor Duca di Parma (Piacenza non è nominata in questo atto e ciò la dice lunga ndr) pagarà l’ammontare del Castello, beni et ragioni di Calendasco delli Ill.mi Signori Confalonieri secondo l’estimo fatto…”. 
 Gli tocca pure pagare e molto! Dimenticavo siamo nel 1582, il fattaccio era del 1547! 
Domanda:  avrà saldato con l’antico conio PLAC? 

Umberto Battini
per la storia locale 



POESIA



Un  guazzo.

C’è in giro per l’Italia in tour un guazzo di elementi che ama mostrarsi molti e numerosi e forti e belli e puri!

Il guazzo pretende di esser primo fra i primi, trono sul trono! Ma dimentico è il guazzo che chi vuol esser primo sia ultimo e servo.

Và il guazzo menando incenso descrittivo fotografico facendo finta d’essere padrone degli edifizi. Ma all’Eterno è difficile esser padroni.

Si trastulla questo guazzo di immediate e solenni pomposità penose. E intanto il Ciel ch’è veramente Amore fa piovere sui buoni e sui cattivi!

Già.

Prosa di Umberto Battini