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28 maggio 2014

V O T O 2014


Al voto, al voto! Ebbene è andata, meno male è andata anche questa volta. Cioè Calendasco ha un Sindaco! e lo scrivo maiuscolo.
Si andava al voto per amministrare questo piccolo e fertile comune padano. Ma è sempre stato così, con formule e modi diversi, da secoli; ma stavolta sembrava una questione particolarmente caprina ed invece - laudetur - s'è risolta.
E' ovvio, umanamente naturale avere delle simpatie cui rivolgere il proprio "voto", ma non bisogna mai scadere nel turbine dell'astio post-elettorale ed anzi onore ai vinti ed a chi ha vinto e aver vinto significa prendersi le responsabilità del caso, non è semplicemente un salire sul podio, ma dovrebbe essere un rimboccarsi le maniche (e non voglio dubitarne, perchè a me interessa "la persona" cioè l'altro, forse me l'ha insegnato San Corrado nostro comune Patrono).

Allora, dicevo che Calendasco ha una tradizione che è comune ad ogni luogo, circa il fatto della amministrazione del bene civico.
Nel 1600 il Podestà del paese si riuniva, previa "campana pulsata" del piccol campanile dell'ospizio corradiano, sotto allo stesso portico assieme ai suoi consiglieri. Sapete bene che parlo per presa-visione, queste cose le ho già dette e scritte e studiate e viste nell'Archivio Statale piacentino e parmigiano e fanno parte del fardello storico del borgo.
Milletrecento anni fa ci amministrava un longobardo monzese, nel medioevo per almeno duecento anni è toccato ai Confalonieri (quelli del nostro Eremita).
E andando avanti nei secoli fino ad oggi, sempre qualcuno ci ha amministrato, e non è mai morto nessuno, siamo qui nel ventunesimo secolo e altri verranno poi.

Quindi Sindaco Francesco Zangrandi e consiglieri e Minoranza (anche qui lo scrivo maiuscolo per rispetto!) buon lavoro!

Io vorrei un Rinascimento, come auspicava il card. e poi PP. Ratzinger... siccome siamo tutti sulla stessa barca (Calendasco e frazioni e siamo tra Po e Trebbia)smettiamo le diatribe. 
Più o meno ci conosciamo tutti da sempre, e chi è "nuovo" da quel che è la mia esperienza, ho capito che s'è ben aggregato e si sente parte di questa comunità.
Dai, facciamo uno sforzo, tutti assieme.
Riempiamo i vuoti che inutili caratterialità umane ci fanno faticare a colmare, con una semplice stretta di mano, basterebbe quella per ricominciare tutti... una stretta di mano collettiva, sulla piazza della chiesa, simbolica. Organizzatela, organizziamola.

Nel 1600 a Calendasco convertivamo addirittura gli ebrei, è scritto nei "Bilanci" del tempo... siamo bella gente, e altri lo saranno...


Umberto Battini